Astuti: "La Lombardia è in declino, perde terreno ed è sempre più povera"
Il consigliere regionale dem spiega il voto contrario del gruppo al Bilancio di Previsione: "Non c'è un piano per invertire la rotta"
“Lega e alleati hanno approvato un bilancio puntiforme, fatto di micro-interventi che non hanno un filo comune né un disegno di fondo. La Lombardia è in declino, la povertà e le diseguaglianze crescono, soprattutto a danno di giovani e donne, ma questa maggioranza non ha un piano per invertire la rotta. Le Regioni dovrebbero saper governare e programmare, affrontare i grandi temi: sono le cose che dovrebbe fare anche la Lombardia, ma questa maggioranza di centrodestra è senza prospettive e senza visione”. Con queste parole Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, spiega il voto contrario del Partito democratico al bilancio di previsione 2022-24 e alla relativa legge di stabilità.
"Lombardia in declino, perdiamo terreno in Europa"
Il ragionamento di Astuti parte da alcune considerazioni sulla condizione economica e sociale della Lombardia, che illustra un lento declino che prosegue dal 2000 a oggi. Prendendo i dati del rapporto 2021 dell’ente di ricerca regionale Polis, più altri dati Svimez, il Pd ricorda che la Lombardia sta perdendo terreno in Europa e in Italia e che i lombardi sono più poveri di vent’anni fa. A farne le spese sono soprattutto giovani, donne e famiglie con figli minori.
“Per reddito pro-capite, la ricca Lombardia è al 36° posto in Europa, avendo perso venti posizioni in venti anni – elenca Astuti –. La povertà assoluta tra il 2005 e il 2019 è triplicata e nel 2020 è arrivata a sfiorare la media italiana. I cosiddetti working poors, con stipendi che non bastano a vivere dignitosamente, sono quasi il 9%, e a farne le spese sono soprattutto donne e giovani. Le difficoltà dei giovani hanno ricadute sociali, come la denatalità: dal 2009 i nuovi nati sono diminuiti di oltre il 25%”.
Un "motore d'Italia" ingolfato
Anche sui dati economici ci sono indicatori allarmanti: “La Lombardia è solo ottava in Italia per spesa in ricerca e sviluppo, addirittura penultima se consideriamo la componente pubblica. Ma per converso cala la formazione permanente, invece di crescere, soprattutto per le donne, e la banda ultralarga, fuori dalla città metropolitana di Milano e dalla provincia di Monza e Brianza, copre non più del 48% della popolazione – conclude il consigliere dem –. Tutto questo ha un costo: si vede una contrazione significativa delle attività industriali tra il 2011 e il 2019. Così, abbiamo detto al centrodestra, non si va da nessuna parte”.