"Appena pronti i dati chiederemo allentamenti per i territori in miglioramento"
Il Presidente della Regione ha annunciato la prossima mossa, nella speranza che i dati gli diano ragione e il Ministero inserisca delle deroghe per quelle province dove la situazione è meno critica
La battaglia del Presidente Attilio Fontana contro la zona rossa decisa dal Ministro Roberto Speranza e dal Governo si concentrerà su alcuni territori meno critici: appena ci saranno i dati partirà la richiesta per allentamenti delle restrizioni.
Territori in miglioramento, Fontana chiederà deroghe alla zona rossa
Lodi, Mantova, Sondrio, Cremona e forse anche Bergamo potrebbero uscire prima dalla zona rossa. Sarà questa, e forse su questi territori che risulterebbero meno "critici" la richiesta che il Presidente della Regione Attilio Fontana si sta preparando ad avanzare al Ministero della Salute. Lo ha dichiarato ieri, venerdì 6 novembre, in collegamento con Pomeriggio Cinque.
Zone rosse "sbiadite"
Già mercoledì sindaci e rappresentanti di quelle province avevano rivolto diversi appelli a Fontana. L'ordinanza ministeriale, come spiegato mercoledì sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha valore regionale ma "in astratto - spiegava - si possono fare dei ragionamenti su base provinciale in base al monitoraggio". Operazione non semplice, ma almeno in teoria possibile. E Fontana dopo aver parlato di "fake news" sulla possibilità di deroghe alle restrizioni sin da subito, ora sembra intenzionato a seguire questa strada.
Domanda anche prima dei 15 giorni
Tutto ora dipenderà dai dati che saranno raccolti ed elaborati dai tecnici della Regione, che potrebbero essere inviati a Roma anche prima dei 15 giorni di zona rossa dell'ordinanza.
"Ho già sentito alcuni sindaci dei territori che ritengono di poter essere considerati in situazione migliore e con loro si è stabilito che dopo l'analisi chiederemo a Speranza che vengano allentate parzialmente le restrizioni per quei territori. Non possiamo farlo subito ma spero comunque anche prima di 15 giorni".
Dati vecchi, dati nuovi
Il "problema" torna sempre ai dati che hanno motivato l'inserimento di Regione Lombardia nella zona rossa. Ma se su Milano, Varese, Como e Monza e Brianza non ci sono dubbi sulla necessità di interventi "forti" per frenare il contagio, su altre province la partita potrebbe essere ancora aperta. I dati ministeriali, inviati dalle Regioni, fanno infatti riferimento alla settimana dal 19 al 25 ottobre, la stessa settimana in cui la Regione aveva emanato le due ordinanze di coprifuoco e stop alle attività. Dati che quindi non tenevano conto degli (eventuali) effetti di queste misure.
"Siamo stati i primi ad emanare un provvedimento restrittivo - ha ricordato Fontana - Prima del governo, 12 giorni fa abbiamo fatto le nostre ordinanze. Al di la di quello che poi sarebbe potuto succedere, mi sembrava giusto venissero presi in considerazione dei dati che si riferivano non alla settimana conclusa il 25 ottobre ma a quella successiva, anche per poter dire a cittadini 'amici, abbiamo fatto uno sforzo insieme ma purtroppo non è bastato' oppure dire 'bravi perchè il vostro sacrificio è servito a qualcosa'. Questo ritenevo giusto, anche perchè credevo che un provvedimento così impegnativo dovesse essere riferito a dati più recenti e che non si riferiscono a due settimane fa".