La lettera

Appello a Draghi, c'è anche la firma di Augusto Airoldi

"Le forze politiche hanno il dovere di portare avanti il lavoro iniziato. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni"

Appello a Draghi, c'è anche la firma di Augusto Airoldi
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Anche il sindaco di Saronno Augusto Airoldi ha deciso di sottoscrivere l'appello al presidente del Consiglio Mario Draghi che dopo la non partecipazione al voto di fiducia sul decreto Aiuti da parte del Movimento 5 Stelle ha annunciato le proprie dimissioni.

Appello a Draghi dai sindaci del Varesotto

C'è anche quella di Augusto Airoldi fra le 49 firme della lettera che altrettanti sindaci della provincia di Varese hanno indirizzato al Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Un appello in cui si gli si chiede, come si legge in un passaggio, "di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni".

Oltre ad Airoldi, nel nostro territorio hanno firmato Irene Bellifemine (Malnate), Marco Baroffio (Fagnano Olona), Gianmario Bernasconi (Azzate), Mirella Cerini (Castellanza), Cristiano Citterio (Vedano Olona), Marco Giudici (Caronno Pertusella), Giovanni Montano (Olgiate Olona), Paolo Trevisan (Gazzada Schianno), Vittorio Landoni (Gorla Minore), oltre al primo cittadino di Varese Davide Galimberti.

Di seguito il testo della lettera-appello:

"Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.

Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.

Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.

Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.

Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.

Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia".

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