Antinfluenzale, avanzano mezzo milione di dosi. Monti: "Bassa richiesta, lo sapevamo"
Il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti ribatte al consigliere Pd Samuele Astuti
Con le ultime battute di quella antinfluenzale e l'inizio di quella Covid, la campagna vaccinale torna ad essere terreno di scontro fra maggioranza e opposizione in consiglio regionale. Dopo l'attacco del dem Samuele Astuti nel finesettimana sui costi e gli sprechi registrati quest'anno ("10 milioni di euro", spiegava), arriva la replica del leghista Emanuele Monti.
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Antinfluenzale, Monti: "Dal Pd altra provocazione fallita".
"Dal Partito Democratico altra provocazione fallita. Volevano acquistare 1 milione di dosi in più e ora ci attaccano. Serve altro per riaffermare che i consiglieri PD sono inadeguati e telecomandati da Roma?"
Così Emanuele Monti, consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, in risposta alle accuse del consigliere del Partito Democratico, Samuele Astuti, sulle dosi residue dei vaccini antinfluenzali.
"Astuti certifica il fallimento dell’ennesima provocazione del PD alla Lombardia. Abbiamo registrato ancora una volta che le loro accuse si fondavano su tesi scientifiche inesistenti. Il report Influnet - ribatte Monti - il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinato dall’ISS e dal Ministero della Salute, certifica il rapporto 1,5 per 1000 abitanti di quest’anno, rispetto al rapporto 8,5 per 1000 abitanti dell’anno scorso sulla diffusione dell’influenza. Questo dato definisce in modo inequivocabile quanto, ormai a due settimane dal picco, l’influenza sia stata di bassa intensità come da sempre abbiamo sostenuto”.
"Dati certificano lo sforzo enorme della Regione"
C'è poi la questione della copertura vaccinale, che non si è minimamente avvicinata a quella che la stessa Regione si era prefissata per gli over 65 e le altre categorie.
"Per quanto riguarda la categoria degli over 65, siamo riusciti ad aumentare le somministrazioni del 50% del totale della campagna rispetto allo scorso anno - continua Monti - I dati ci stanno dicendo questo e certificano l’enorme sforzo fatto da Regione Lombardia per approntare una campagna vaccinale in una situazione tutt’altro che facile".
Prima niente dosi, ora mezzo milione in magazzino
Infine, le dosi avanzate. Circa 500mila, tanto che alcune Asst hanno iniziato ad organizzare degli open day aperti a tutti pur di utilizzarle. Un fondo di magazzino dovuto al fatto che dopo continui bandi, rinvii e ritardi in autunno, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 le consegne in ritardo sono tutte arrivate a buon fine. Secondo Monti, un numero che dimostra che alla fine la richiesta non era poi così alta, nonostante i continui bandi emessi per acquistare nuova dosi.
"Altra considerazione – aggiunge Monti - è quella relativa alla domanda di vaccinazione. Il dato che attesta che da settimane ci sono quasi 500.000 dosi vaccinali ferme negli studi dei medici di base è rappresentativo del fatto che la richiesta vaccinale non è così alta, diversamente da come c’è stato raccontato dal PD alla vigilia della campagna che sosteneva che il 100% degli over 65 si sarebbero vaccinato. Avessimo ascoltato loro, al posto di queste 500.000 dosi residue, ne avremmo avute 1,5 milioni, visto che volevano farci acquistare 1 milione di dosi in più per coprire tutta la popolazione. Non è colpa della Regione e ancor meno dei medici ma dimostra il fatto che non tutti gli over 65 vogliono farsi vaccinare. È un dato storico, in Lombardia meno del 50% degli over 65 si vaccina e lo abbiamo ripetuto numerose volte nel corso delle audizioni e negli approfondimenti fatti. Quest’anno, nonostante una forte campagna di sensibilizzazione, è chiaro che una buona parte della popolazione, nella libera scelta personale, non vi abbia comunque aderito. Questo riafferma – chiosa Monti - quanto sarebbe stata deleteria una Giunta regionale targata Partito Democratico in Lombardia".