Lega

Anche i leghisti saronnesi a Pontida: “Vogliamo una Lombardia forte”

Anche la Lega Saronnese sul "sacro prato" di Pontida: "Meno Roma in Lombardia, più Lombardia a Roma"

Anche i leghisti saronnesi a Pontida: “Vogliamo una Lombardia forte”

Tra il popolo della Lega che ieri, domenica 21 settembre, si è riunito nel “sacro prato” di Pontida c’era anche la Lega Saronnese.

Saronno a Pontida: “Più Lombardia a Roma”

Il partito cambia e si trasforma, ma Pontida resta. Anche quest’anno sono state tante le macchinate partite dalle sezioni del Varesotto in direzione del “sacro prato” del comune bergamasco insieme, come ormai da qualche anno dopo la “svolta nazionale” del Carroccio, a militanti da tutt’Italia. E Saronno, anche quest’anno, non ha mancato l’appuntamento.

La voce del Nord

“La presenza della sezione di Saronno ha voluto ribadire un messaggio chiaro – sottolineano dalla Lega Saronnese –  l’identità lombarda è un valore che rafforza l’azione nazionale della Lega e rappresenta un pilastro per la buona politica”.

Non c’è più (almeno, ad alta voce) il “Roma ladrona” di bossiana memoria. Sostituito, almeno per il gruppo saronnese, dal leitmotiv “Meno Roma in Lombardia, più Lombardia a Roma”, “a sottolineare – spiegano i saronnesi – la necessità di ridurre sprechi e burocrazia centrale, valorizzando invece il modello di efficienza lombardo”.

“La nostra partecipazione a Pontida – dichiarano dalla Lega Saronnese – è la testimonianza di un impegno costante per il territorio. Vogliamo una Lombardia forte, autonoma e capace di incidere sulle scelte nazionali ed europee. La voce di Pontida è la voce di chi chiede concretezza, serietà e futuro per i nostri cittadini”.

Voci dal palco

La sezione ripercorre i tanti temi affrontati dal palco di Pontida:

“Sanità: autonomia gestionale per le regioni virtuose, con possibilità di investire risorse in nuove assunzioni e riduzione delle liste d’attesa.

Sicurezza: più uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine nei territori a rischio, più poteri ai sindaci per contrastare degrado e illegalità, più centri per i rimpatri.

Lavoro e salari: retribuzioni parametrate al reale costo della vita, sostegno alla contrattazione territoriale, meno tasse e più incentivi per chi produce ricchezza.

Imprese: credito d’imposta per l’energia, tutela del made in Lombardy, rapporti rafforzati con le regioni europee più vicine al nostro tessuto produttivo.

Giovani: incentivi alle partite IVA, flat tax under 35, stage retribuiti e formazione tecnica in collegamento diretto con le aziende locali.

Ambiente ed energia: investimenti mirati sul bacino padano, sostegno alle rinnovabili senza ideologie, tutela delle aree agricole e delle terre alte.

Autonomia e istituzioni locali: più risorse ai Comuni, elezione diretta dei rappresentanti provinciali, rafforzamento dei poteri degli amministratori locali.

Un ampio spazio è stato dedicato anche al volontariato, alla cultura, all’agricoltura e alla scuola, con un’attenzione particolare alla valorizzazione delle eccellenze lombarde e alla tutela delle tradizioni locali”.