Agevolazioni per gli agriturismi, non per i ristoratori: la Fipe protesta
L'associazione degli esercizi pubblici: "Così è concorrenza sleale. Stesso mercato, stesse regole"
Agevolazioni per gli agriturismi, ristoratori esclusi
L’iniziativa ha infatti generato forte disappunto nella FIPE, la Federazione rappresentativa dei Pubblici Esercizi, tanto che il Presidente nazionale Lino Stoppani ha preso carta e penna per esprimere al Governatore Attilio Fontana il suo “…rammarico nel leggere l’ennesimo provvedimento in via di adozione da parte della Regione Lombardia a discapito dei ristoratori lombardi”.
"Già in passato - scrive il presidente Stoppani - si è assistito all’introduzione di provvedimenti non condivisi dalla FIPE che hanno consentito a variegate categorie di imprenditori di fare somministrazione di cibo e bevande con regole più vantaggiose rispetto a quelle cui sono tenuti gli imprenditori della ristorazione. Ora si vuole aprire ulteriormente agli Agriturismi, categoria già privilegiata da una fiscalità molto più favorevole rispetto a quella che grava sul settore rappresentato dalla FIPE, dimostrando scarsa considerazione per le migliaia di imprenditori lombardi che operano con passione e sacrificio nelle attività di Pubblico Esercizio".
La normativa ha subito diverse revisioni che hanno riguardato la facoltà di superare l’elevato numero consentito di pasti giornalieri durante i fine settimana, quella di organizzare eventi con finalità promozionali oltre qualsiasi limite, nonché la possibilità di somministrare al di fuori delle strutture aziendali anche mediante strutture o mezzi mobili, come previsto dal provvedimento in scrutinio.
"Concorrenza sleale"
Anche per il Presidente di FIPE Como, Giovanni Ciceri, che siede a fianco del Presidente della FIPE nell’importante Organo di Giunta nazionale, la proposta dell’Assessore Rolfi, che si aggiunge alla già contestata revisione delle norme in materia di Agriturismi, "è da ritenersi ancora una volta lesiva della categoria della ristorazione poiché mette in condizioni di favore le aziende agricole già fortemente avvantaggiate da benefici fiscali ai quali i ristoratori non hanno facoltà di accedere - sottolinea - Si genera di fatto una concorrenza sleale consentendo ad una parte di imprese di operare a condizioni differenti a scapito di altre rompendo il principio dello 'stesso mercato, stesse regole' che l’Associazione ritiene fondamentale per una economia sana dove possano convivere diverse forme imprenditoriali che contribuiscono a diversificare l’offerta rendendo maggiormente attrattivi i luoghi".
"Il settore degli Agriturismi è importante, talmente importante da essere stato inserito nel 2019 all’interno del “Manifesto della Ristorazione Sostenibile” redatto dalla FIPE, ma deve fondarsi, appunto, sul principio della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente attraverso l’utilizzo di prodotti locali di produzione diretta dell’agriturismo - conclude - tale elemento caratterizzante costituisce il tratto distintivo di questo settore che solamente così può convivere in un’economia plurale della somministrazione di alimenti e bevande".