Lomazzo

Vertenza Henkel, la protesta continua: chiesto l'incontro coi vertici tedeschi

Ieri il sostegno da tutto il consiglio regionale. Intanto i sindacati puntano a discutere direttamente coi vertici tedeschi

Vertenza Henkel, la protesta continua: chiesto l'incontro coi vertici tedeschi
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I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec della Lombardia comunicano di aver chiesto un incontro con la direzione tedesca della multinazionale che ha annunciato di voler chiudere entro giugno lo stabilimento di Lomazzo.

Vertenza Henkel, la nota dei sindacati

Sono state due importanti giornate, ieri e oggi. I lavoratori della Henkel di Lomazzo hanno dimostrato tutta la loro contrarietà alla decisione della direzione di chiudere lo stabilimento, una scelta insensata e senza nessuna vera e corretta analisi produttiva fatta dal gruppo tedesco, leader nella detergenza.

Il problema? Si produce troppo

La direzione italiana ha comunicato la scorsa settimana che "la decisione si è resa necessaria per proteggere la stabilità e la competitività dell’azienda in una prospettiva di lungo periodo. In Italia, la capacità produttiva complessiva è da tempo superiore a quella di cui l’azienda ha bisogno per servire il mercato della detergenza e, di conseguenza, Henkel deve adattare il proprio assetto per continuare a rispondere con efficacia ed efficienza all’evoluzione della domanda e dei clienti. Valutazioni oggettive su capacità e tipologie produttive, posizione e caratteristiche del sito motivano la scelta di Ferentino come unico polo produttivo in Italia. Le attività e i volumi attualmente gestiti dall’unità produttiva di Lomazzo (Como) verranno assorbiti da Ferentino e, in parte, da altri siti europei del Gruppo. Lo stabilimento di Lomazzo cesserà la sua attività entro fine giugno 2021".

Come organizzazioni sindacali abbiamo contestato l’analisi fornita dall’azienda, ricordando tra l’altro che i lavoratori dello stabilimento di Lomazzo hanno fatto straordinari fino ad ottobre con zero ore di cassa integrazione ordinaria. Nel mese di dicembre inoltre sono state “congelate” ferie e permessi dei lavoratori fino alla prima settimana di gennaio 2021 a fronte di un importante carico di lavoro.

Si è anche ricordato l’importanza di rispettare le regole previste dal Contratto nazionale relativo alla Responsabilità sociale d’impresa. La stessa Multinazionale evidenzia, a parole, che è importante avere uno sviluppo sociale e mette in primo piano la salute dei lavoratori. Sicuramente, però, chiudendo le aziende non si raggiungono questi obbiettivi.

Riteniamo anche importante l’incontro che si è svolto nella giornata di ieri in Regione Lombardia, dove tutte le forze politiche rappresentate nel consiglio hanno espresso non solo vicinanza e solidarietà ai lavoratori, ma anche concretezza nel procedere con la volontà di promuovere incontri con la direzione tedesca della multinazionale presso la Commissione attività Produttive.

Come coordinamento sindacale abbiamo già inviato una richiesta di incontro a livello internazionale, abbiamo sollecitato anche tramite il sindacato europeo del settore Chimico e tramite il Comitato aziendale europeo, la necessità di sospendere la chiusura dello stabilimento, una scelta completamente sbagliata che deve essere immediatamente rivista.

Nella prossima settimana saranno programmate nuove iniziative e continuerà negli stabilimenti italiani l’agitazione indetta a supporto della vertenza sindacale aperta.

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