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Rossi di Albizzate 1923-2023: nuovo piano aziendale, storica qualità

Il rinomato brand, recentemente acquisito, si ristruttura e si prepara ai suoi prossimi 100 anni con nuove collaborazioni, collezioni e mercati nel nome del design contemporaneo, della qualità e del rispetto per l’ambiente

Rossi di Albizzate 1923-2023: nuovo piano aziendale, storica qualità
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Per celebrare il proprio centenario, Rossi di Albizzate inaugura un nuovo corso e si presenta al mondo del design internazionale con obiettivi aggiornati e una struttura rinnovata.

Nuovo corso per Rossi di Albizzate

Recentemente acquisito da Creation Italia S.r.l. e gestito in licenza dalla milanese Luxur-IT, il marchio intende sviluppare la propria filosofia progettuale in continuità con il suo storico passato, caratterizzato da collaborazioni eccellenti, riconoscimenti di livello internazionale e un accreditato know-how nel settore dell’arredo. Ad arricchirla, una rinnovata attenzione alla sartorialità, alla sostenibilità – di processo e prodotto – e alla funzionalità degli arredi, sviluppata in modo da incontrare i nuovi stili di vita, fra modularità e trasformabilità.

La storia

Nata nel 1923 in provincia di Varese e ulteriormente sviluppata nel 1935, Rossi di Albizzate si è presto guadagnata un ruolo di primo piano nel settore del design Made in Italy, raggiungendo negli anni Settanta il picco del proprio successo grazie alle idee innovative del proprietario, Giuseppe Rossi, e alla creatività di designer e progettisti che vi hanno collaborato nel tempo.

Pietre miliari nel percorso di crescita dell’azienda sono stati alcuni brevetti rivoluzionari come quello registrato nella seconda metà degli anni ‘60 per Rofoam, schiuma poliuretanica che ha aperto la strada verso lo stampaggio a freddo e l’ingresso nel mondo del Compasso d’Oro con i progetti firmati da Hans Von Klier.

Non ultimo, l’essere stati soci fondatori del Salone del Mobile di Milano nel 1961, averne presieduto la vicepresidenza per vent’anni e l’essere parte del Museo del Design Italiano presso la Triennale di Milano con la poltrona Ebla del Compasso d’Oro alla carriera Giotto Stoppino e la poltrona Triennale, disegnata da Gianpiero Vitelli e Titina Ammanati.

Il percorso che l’azienda ha seguito fino ad oggi ha visto la costante presenza e collaborazione di designer e architetti di grande calibro ed esperienza, da Carlo Bartoli a Matteo Thun, da Ammannati &Vitelli ai fratelli Toso; una politica che la proprietà intende proseguire aprendosi parallelamente a nuove partnership, con l’obiettivo di presentarsi a mercati internazionali. A rimanere costanti saranno l’expertise, la tensione verso l’innovazione e la qualità, tanto nel percorso progettuale quanto nella filiera produttiva, aggiornata in chiave sostenibile mantenendo inalterata l’attenzione verso la sartorialità.

Il futuro

Saverio Calefato, brand manager di Rossi di Albizzate, commenta così le iniziative future dell’azienda:

“Oggi festeggiamo i nostri primi 100 anni. Se guardiamo al passato vediamo la storia del design italiano e se guardiamo al futuro...anche! Abbiamo pianificato un’offerta trasversale che abbraccia più aree della casa, più mercati, e più tipologie di clientela, cercando di soddisfarne le esigenze. Il settore contract/hospitality e i progetti su misura continueranno ad avere un ruolo fondamentale. Agli uni e agli altri offriremo non solo prodotti, ma un vero lifestyle, servizi e la prospettiva, speriamo, di costruire un mondo migliore. Abbiamo avviato internamente un programma green che implementeremo progressivamente negli anni. Vogliamo lasciare alle future generazioni Icone di design di cui godere in un contesto più sano”.

Per toccare con mano i progetti storici, appuntamento a breve presso il rinnovato Museo Aziendale Rossi di Albizzate, dove sono raccolti e messi in mostra gli arredi storici in parte oggetto di riedizione e, per i progetti di nuova concezione, presso lo showroom milanese di prossima inaugurazione.

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