Prestito "green" per la LU-VE: 40 milioni di euro da BNL
Da oltre 15 anni la multinazionale preme sulla sostenibilità ambientale dei propri prodotti
La banca BNL Gruppo BNP Paribas ha strutturato un “positive loan” per LU-VE Group, multinazionale italiana, tra i leader mondiali nella produzione di scambiatori di calore per refrigerazione e condizionamento d’aria. Una formula di prestito "green", i cui termini economici diventano maggiormente competitivi al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.
Prestito "green", 40 milioni per la LU-VE
BNL Gruppo BNP Paribas ha strutturato un “positive loan” da 40 milioni di euro per LU-VE Group, tra i principali produttori europei di scambiatori di calore statici e ventilati per i mercati della refrigerazione, del condizionamento d’aria e del raffreddamento dei processi industriali. LU-VE Group, forte di 3.200 collaboratori qualificati, dispone di 16 stabilimenti produttivi in Europa, Russia, Cina, India e Stati Uniti ed esporta in 100 paesi al mondo l’83% della propria produzione.
Il “positive loan” di BNL prevede condizioni che diventano ulteriormente migliorative per l’azienda al raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità. In particolare, nell’ambito della sostenibilità ambientale, LU-VE Group sta potenziando sempre di più l’introduzione nei suoi scambiatori di calore dei fluidi refrigeranti naturali (anidride carbonica, ammoniaca e propano) con zero o bassissimo ODP (Ozone Depletion Potenzial) e GWP (Global Warming Potential), in sostituzione degli idrofluorocarburi (HFC), soddisfacendo così le esigenze green dei propri clienti.
Impegno per la produttività
Il supporto di BNL a una società come LU-VE Group, le cui azioni sono quotate sul mercato MTA di Borsa Italiana, che investe in innovazione tecnologica sostenibile ed è attiva nella salvaguardia dell’ambiente, rientra pienamente nell’impegno della banca a favore delle realtà produttive di valore del Paese. La forte presenza di LU-VE Group in Lombardia e in provincia di Varese, dove ha la sua sede principale, rende l’azione di BNL ancora più significativa, per poter dare un aiuto economico e finanziario il più concreto ed utile possibile a un territorio così duramente colpito dall’emergenza sanitaria Covid-19.
I "positive loan" per la sostenibilità
BNL è da tempo al fianco degli imprenditori sul fronte della sostenibilità per declinare la crescita con il rispetto per l’ambiente e le persone e per un’economia sana ed attenta. BNL sta infatti realizzando numerosi “positive loan” a favore delle imprese, per alimentare un circolo virtuoso in termini di sostegno ad una produzione industriale sostenibile, in linea con la strategia di #PositiveBanking di BNL e di BNP Paribas che, attraverso il business, punta a generare un impatto positivo per un futuro migliore, con attenzione soprattutto alle nuove generazioni. Ad oggi infatti ha stanziato oltre 180 miliardi di euro in progetti che contribuiscono direttamente al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU. Dal 2016, inoltre, il Gruppo è partner della “World Bank” nell’emissione dei “Bonds for Sustainable Development” ed è leader, in Europa, nei “Green Bonds”. BNP Paribas è impegnata, inoltre, nel finanziamento delle energie rinnovabili con un nuovo target di 18 miliardi di euro al 2021 e ha recentemente preso nuovi impegni restrittivi nei finanziamenti al carbone, puntando ad un’uscita totale nel 2030 nei paesi Ue e nel 2040 in tutto il mondo. Il Gruppo già non finanzia aziende nell’estrazione e commercializzazione di shale oil, shale gas e petrolio dall’Artico, come anche quelle attive nel business del tabacco.
LU-VE e l'ambiente
L’attenzione alla sostenibilità rappresenta uno dei tratti distintivi di LU-VE Group. Sin dal 2004, molto in anticipo sul Protocollo di Kigali, documento internazionale sottoscritto da oltre 170 Paesi che hanno preso un impegno per diminuire l’effetto serra causato dai refrigeranti F-Gas, LU-VE Group ha realizzato il primo impianto transcritico a CO2 d’Europa, puntando con decisione su fluidi refrigeranti naturali e rispettosi dell’ambiente. Oggi la multinazionale varesina non è soltanto tra i leader di mercato della tecnologia ma insieme ad altre aziende innovatrici sta lavorando al piano per spostare l’“equatore della CO2” e rendere questa soluzione efficiente anche in aree del mondo in cui prima non era possibile come India e Medio Oriente. Ricerca e investimenti su tecnologie verdi vanno di pari passo con la crescita economica del Gruppo, che negli anni successivi alla quotazione in Borsa ha acquisito la società indiana Spirotech Heat Exchangers, la texana Zyklus e la divisione “Air” della multinazionale svedese Alfa Laval. Un processo di espansione in nuovi mercati affiancato dal consolidamento e dal rafforzamento in quelli esistenti: recentemente, infatti, il Gruppo lombardo ha raddoppiato la superficie produttiva a Gliwice, in Polonia, e ampliato il proprio stabilimento in Cina, trasferito nella provincia dello Hubei per poter sfruttare al massimo le opportunità legate al progetto della Nuova via della seta. LU-VE Group ha raggiunto nel 2019 un fatturato consolidato (pro forma) di 420,7 milioni di euro.