Paura per un secondo lockdown in autunno. Confcommercio: "Colpo di grazia"
Collini si appella al senso di responsabilità di clienti ed esercenti: "Non vanifichiamo tutti i sacrifici e gli sforzi fatti sinora"
Il vicepresidente vicario di Uniascom Confcommercio Varese Rudy Collini interviene dopo l'ultimo decreto del Governo che ha imposto la chiusura di discoteche e sale da ballo: "Un sacrificio necessario a tutelare il futuro del settore", che teme un secondo lockdown.
Rischio secondo lockdown, il commercio trema
I casi di coronavirus sono in aumento da alcune settimane e, per quanto si tratti per lo più di asintomatici con bassa carica virale per i quali è sufficiente l'isolamento domiciliare, sono in molti tra medici e politici che iniziano a paventare il rischio di un secondo lockdown o di attivazione di zone rosse in autunno quando, secondo alcuni, potrebbe avvenire una seconda ondata "spinta" anche dai mali stagionali. Un rischio che per molti viene invocato solo come "babau" per convincere al rispetto delle disposizioni ma che dopo il decreto del Ministero della Salute che ha chiuso discoteche e sale da ballo riaperte a luglio fa preoccupare commercianti ed esercenti. La loro voce è raccolta dal vicepresidente di Uniascom Confcommercio Varese Rudy Collini, che avverte:
"Non possiamo permetterci un nuovo lockdown. Per la nostra categoria sarebbe il colpo di grazia, nella sola provincia di Varese almeno una attività su tre potrebbe non riaprire più".
Decreto anti-movida "un male necessario"
Riguardo al decreto "anti-movida", che oltre a chiudere le discoteche impone l'obbligo di mascherina nei luoghi che portano "naturalmente" alla formazione di assembramenti dalle 18 alle 6, Collini lo ritiene "un male necessario per tutelare il futuro del settore". Di qui il rinnovo dell’invito, rivolto sia agli operatori sia ai clienti,"di rispettare le regole, al di là della presenza o meno di controlli da parte delle autorità preposte". Appello simile a quello lanciato alcuni giorni fa dalla Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che in più invocava maggiori controlli denunciando un allentamento del livello d'attenzione. Quello del numero due di Uniascom è perciò un richiamo "al senso responsabilità di ognuno di noi" e all’estrema necessità "di non vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fin qui fatti. Il futuro dell’economia del nostro Paese riguarda tutti e non solo gli impreditori".
S'intravedeva la luce in fondo al tunnel
Sacrifici che nelle ultime settimane hanno prodotto, complice il bel tempo e la presenza di molte persone che sono rimaste in città, una piccola ripresa dei fatturati di bar e ristoranti in tutto il Varesotto. "Le nuove misure arrivano proprio nel momento in
cui si intravvedeva una lucina in fondo al tunnel. Non ci voleva, ma comprendiamo che di fronte a determinati comportamenti,
soprattutto della clientela ma anche da parte di alcuni gestori, non si potesse non intervenire".
Autunno pieno di interrogativi
Collini, nel ribadire la necessità di aiuti da parte del Governo a favore dell’intero settore, ancora una volta il più penalizzato dalle misure anti Covid, guarda all’imminente futuro:
"Ci attende un autunno pieno di punti interrogativi. Non sappiamo se e come il virus tornerà a manifestarsi e ancora non abbiamo il polso della situazione economica di molte attività a conclusione del periodo estivo. Ecco perché, a maggior ragione, dobbiamo evitare in tutti i modi una seconda quarantena".