Arrivata la FAQ

La Regione ha deciso: tatuatori e piercer possono tornare al lavoro

Dopo una settimana di chiusura prolungata, interpretazioni e stop, anche gli studi di piercing e tatuaggi potranno riaprire

La Regione ha deciso: tatuatori e piercer possono tornare al lavoro
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Ci ha messo una settimana ma alla fine la Regione ha preso una decisione permettendo agli studi di tatuatori e piercer di riaprire.

Tatuatori e piercer chiusi, aperti, richiusi e ora aperti (per davvero)

Se ormai le giravolte sulle interpretazioni delle norme inserite nei DPCM sono diventate un "classico", spostandosi da Roma a Milano la situazione cambia poco. L'ultimo esempio di come semplificazione e norme chiare non varino in base alla latitudine è stata l'odissea dei tatuatori e dei piercer: come denunciava in una lettera rivolta al Presidente Attilio Fontana il tradatese Walter Lucchetti, titolare del Guz Tattoo, la Regione di era "dimenticata" di loro. Nessuna menzione in nessun testo o protocollo.

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Il risultato è stato che lunedì i tatuatori si erano preparati alla riapertura per poi venire "stoppati" da Ats. Poi mercoledì mattina il Vicepresidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi, in radio, aveva spiegato che secondo lui "dove la legge non vieta, permette. Quindi dovrebbero poter riaprire secondo il protocollo dell'attività più simile, gli estetisti". Parole che avevano portato molti studi, tra cui quello di Lucchetti ad annunciare la riapertura l'indomani. Prima del nuovo stop da Ats. Ora la Regione ha finalmente fatto chiarezza.

Regione: "Sì all'apertura"

Una breve nota di Regione pubblicata tra le FAQ dovrebbe chiudere finalmente la vicenda:

"In ragione dell’analogia tra tali attività e i centri estetici, i centri tatuaggi devono osservare scrupolosamente le linee guida sul coronavirus riferite agli estetisti, previste dall’ordinanza n. 547 del 17 maggio 2020".

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