Sorpresa

Il Covid "aiuta" le macellerie: fatturati quasi raddoppiati durante la pandemia

Durante il lockdown numerosi cittadini sono tornati ad acquistare carne di qualità nei negozi di vicinato. Per il settore una "rivincita" contro la grande distribuzione e un faro di speranza

Il Covid "aiuta" le macellerie: fatturati quasi raddoppiati durante la pandemia
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Risvolto inaspettato dell'emergenza Covid: nei mesi di pandemia le macellerie varesine hanno quasi raddoppiato il proprio fatturato. Un segnale importante di ripresa dopo anni che hanno visto chiudere negli ultimi 20 anni ben l'80% delle attività, a vantaggio della grande distribuzione.

Macellerie, fatturati raddoppiati e nuova spinta agli affari

Nuove abitudini, riscoperta di vecchie ricette e nuovi sapori, e probabilmente una maggiore attenzione alla qualità. In un 2020 segnato negativamente dall'emergenza Covid e dalle sue conseguenze su tutti gli aspetti della società, c'è anche qualche dato positivo. uno di questi è quello registrato da Federcarni Confcommercio che dà notizia di un aumento dei fatturati in netta controtendenza con l'andamento degli ultimi 20 anni.

"Sempre più un punto di riferimento"

Il presidente di Federcarni Aldo Canuto parla addirittura di "rivincita della qualità" sulla grande distribuzione che dal 2020 ha portato alla chiusura dell'80% delle attività varesine del settore.

"Il servizio e la qualità durante tutto il periodo del lockdown ci hanno premiati - spiega Canuto - Siamo sempre di più un punto di riferimento per gli anziani, un rapporto che abbiamo consolidato e del quale andiamo fieri, perché questo è proprio uno degli scopi del negozio di vicinato".

Tra negozio e consegne a domicilio

Rientrate tra i servizi essenziali, le macellerie e il settore carni non hanno mai chiuso i battenti nemmeno durante il periodo di lockdown totale. E per molti, come in altri settori, i negozi di vicinato sono tornati ad essere la prima scelta per gli acquisti. Un po', va ammesso, perchè davano una "scusa" per uscire di casa, un po' perchè rispetto ai centri commerciali permettevano di fare gli acquisti necessari senza attendere ore in lunghe code e in maggiore sicurezza. E poi, in molte si sono "convertite" alle consegne a domicilio:

"In certi momenti -  spiega - abbiamo praticamente raddoppiato i fatturati, tra clienti in negozio che, nel massimo rispetto delle normative anti Covid, si sono rivolti a noi e tra quelli assistiti a casa con la consegna a domicilio, un servizio che in tanti hanno ripristinato e che ora proseguiranno a proporre".

I "frutti" del lockdown

E oggi, due mesi e mezzo dopo la fine del lockdown, il frutto del lavoro svolto tra metà marzo e metà maggio viene raccolto con il 20 per cento di fatturato in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: "Viene premiata la nostra affidabilità e soprattutto la qualità dei nostri prodotti, tutti controllati, tracciati e certificati. In una parola: sani", rimarca Canuto.

"Ci siamo trovati pronti ad affrontare l’emergenza - spiegano i componenti del consiglio provinciale di Federcarni Gianfranco Piran (delegato nazionale della Federazione), Antonio Barlocco e Stefano Limuti - Abbiamo garantito un vero e proprio servizio e di questo ne siamo fieri. Dobbiamo ripartire da lì per contrastare i supermercati con la nostra qualità, con la proposta di prodotti sani e con il continuo aggiornamento e la continua formazione professionale che ci consente di diversificare le nostre proposte, andando incontro alle esigenze dei clienti che chiedono il 'pronto a cuocere'".

"Il nostro obiettivo - concludono i consiglieri e il presidente Canuto - deve essere di invertire la tendenza degli ultimi anni, attraverso l’apertura di nuove macellerie non solo nei centri storici. Il nostro è un mestiere fatto di competenza e di passione, una piccola-grande 'arte' che vorremmo tramandare".

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