Guerra economica

Frontiere chiuse agli USA e rischio "vendetta" a suon di dazi. Coldiretti: "Rischio per il Made in Varese"

Coldiretti chiede di schierare la diplomazia per evitare lo scontro con gli Usa: "Solo nell'export si rischiano di perdere 5 miliardi"

Frontiere chiuse agli USA e rischio "vendetta" a suon di dazi. Coldiretti: "Rischio per il Made in Varese"
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Non solo i disagi economici dovuti al mancato arrivo dei turisti statunitensi causa allarme Covid sui nostri laghi varesini. Ora al danno rischia di aggiungersi la beffa: alla bilancia in rosso del turismo potrebbe aggiungersi il (caro) prezzo dei dazi che gli Usa intenderebbero imporre sui prodotti  Made in Europa e, quindi Made in Italy e Made in Varese.

Niente turismo statunitense e l'ombra dei dazi: Varese trema

L'Europa chiude le frontiere ai viaggiatori dagli Stati Uniti, e gli Stati Uniti sono pronti a rispondere chiudendo, di fatto, l'accesso ai prodotti europei. E' lo scenario che si sta delineando nei rapporti tra Usa ed Europa tesi dall'emergenza coronavirus. Gli Stati Uniti infatti hanno appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi che per l’Italia interessa i 2/3 del valore dell’export agroalimentare. Un elenco che si estende, tra l’altro, anche a vino, olio e pasta made in Italy oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle possibili ritorsioni Usa dopo l’esclusione dalla lista dei 14 Paesi autorizzati ad entrare in Europa per l’emergenza coronavirus.

Dazi fino al 100%

Gli Stati Uniti minacciano di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, dopo l’entrata in vigore il 18 ottobre 2019 delle tariffe aggiuntive del 25% che hanno colpito per un valore di mezzo miliardo di euro specialità italiane tra cui il Gorgonzola e il Grana Padano prodotti anche con il latte munto in provincia di Varese, ma anche altri caposaldi del made in Italy come Parmigiano Reggiano, Asiago, Fontina, Provolone, ecc., oltre pure a salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.

Non solo il "nodo" turismo

La procedura di consultazione avviata dal dipartimento statunitense del commercio (USTR) si concluderà il 26 luglio e viene realizzata nell’ambito del sostegno Ue ad Airbus con gli Usa che sono stati autorizzati ad applicare sanzioni all’Unione Europea per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari dal Wto, che dovrebbe però a breve esprimersi sulla disputa parallela per i finanziamenti Usa a Boeing la quale darebbe a Bruxelles margini per proporre contromisure.

 I dati sull'export

L’export del Made in Italy agroalimentare in Usa nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi ma, rileva Coldiretti Varese, con un aumento del 10% nel primo quadrimestre del 2020 nonostante l’emergenza coronavirus. Il vino con un valore delle esportazioni di oltre 1,5 miliardi di euro, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States mentre le esportazioni di olio di oliva sono state pari a 420 milioni ma a rischio è anche la pasta con 349 milioni di valore delle esportazioni.

Un conto pesante che si aggiunge alla mancata spesa turistica in Italia dei cittadini statunitensi stimata in 1,8 miliardi nel Belpaese, pari a quasi 1/3 (29%) del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari durante i mesi di luglio, agosto e settembre. Le mete privilegiate sono le città d’arte che risentiranno più notevolmente della loro mancanza ma, precisa la Coldiretti, gli americani prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza. Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio.

 Schierare la diplomazia

"Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza coronavirus", ha affermato il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori nel sottolineare "l’importanza della difesa di un settore strategico per l’Ue che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agricolo".

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