Esercizi pubblici

FIPE: "Il coprifuoco alle 23 non basta. Servono aiuti per far ripartire una macchina che non ha più benzina"

Riaperture con luci e ombre per i pubblici esercizi che lanciano un grido d'allarme: "Servono aiuti e la proroga al blocco dei licenziamenti"

FIPE: "Il coprifuoco alle 23 non basta. Servono aiuti per far ripartire una macchina che non ha più benzina"
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FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, non è soddisfatta del posticipo dell'ora del coprifuoco alle 23: "Riaprire senza nuovi aiuti economici e senza i sostegni che stiamo ancora aspettando, potrebbe servire a poco. Potrebbe non evitare altre dolorosissime saracinesche abbassate per sempre".

FIPE, il coprifuoco alle 23 non basta

Aperti fino alle 23 ma per altre due settimane in balìa del meteo e con tutte le difficoltà legate alla sola somministrazione all'aperto. Giordano Ferrarese, presidente provinciale e consigliere nazionale di Fipe, non riesce a stappare la proverbiale bottiglia davanti alla notizia della riapertura il prossimo primo luglio di bar e ristoranti anche all’interno.

"Mancano ancora due settimane. Altri quattordici giorni di incassi al lumicino o, peggio ancora, di fatturati a zero - sottolinea Ferrarese a nome dei pubblici esercenti del Varesotto - Le nostre imprese stanno facendo i conti con vere e proprie voragini economiche, abbiamo finito ogni riserva e riaprire una attività, riaccendere i fornelli, significa tirare fuori migliaia di euro. Ci sono i fornitori da pagare, il personale da stipendiare. Abbiamo bisogno di tutti gli aiuti possibili se davvero si vuole fare ripartire una 'macchina' che è senza benzina. Confidiamo nel nuovo decreto sostegni che sarà illustrato in queste ore, ma ribadisco che alle parole e agli impegni devono seguire i fatti. E i fatti per ora dicono che stiamo ancora aspettando i fondi del primo decreto sostegni".

"Fatti dei passi avanti. ne servono altri"

L’ennesimo grido d’allarme del presidente provinciale di Fipe mette in ombra gli aspetti positivi dei provvedimenti annunciati dal Governo. Che comunque ci sono. "Il coprifuoco alle 23 a partire da oggi e poi alle 24 dal 7 giugno, sono due notizie ovviamente ottime. Come ci fa molto piacere anche il fatto che finalmente ci sia un cronoprogramma, che ci consenta di organizzarci. È anche una buona notizia l’accoglimento, anche se timido e parziale, delle istanze della categoria. Sono stati fatti dei passi avanti, ne servono però altri. Ad esempio, attendiamo un segnale concreto sulla proroga del blocco dei licenziamenti: bisogna evitare che già da luglio possano saltare migliaia di posti di lavoro".

I numeri in Lombardia

Per avere un’idea dell’enorme giro d’affari generato del settore delle ristorazione, Ferrarese si affida alle proiezioni di Confcommercio Lombardia: con il solo spostamento del coprifuoco alle 23, il recupero è quantificabile in 40 milioni di euro. Con la somministrazione al chiuso, consentita dal 1° giugno, si salirà a 216 milioni di euro in un mese; quando il coprifuoco slitterà alle 24 il recupero complessivo sarà di 365 milioni di euro.

"Questi numeri -  termina il presidente di Fipe - non fanno altro che confermare il grande apporto dei pubblici esercizi all’economia del Paese. È ora che chi ci governa se ne renda conto: qualche segnale positivo è arrivato ma, ripeto, non basta".

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