Rescaldina

Ex Auchan di Rescaldina, il Tribunale conferma il no ai licenziamenti

I quattro lavoratori hanno diritto al ricollocamento. I sindacati: "I diritto al lavoro resta centrale"

Ex Auchan di Rescaldina, il Tribunale conferma il no ai licenziamenti
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Nuova vittoria per i lavoratori che furono esclusi dal passaggio da Auchan a Conad nella sede di Rescaldina e che il Tribunale ha confermato aver diritto alla ricollocazione.

Licenziamenti Conad: la decisione del tribunale

Ieri, 15 Novembre 2022, si è tenuta la seconda udienza riguardante il ricorso presentato da Conad presso la Corte d’Appello di Milano a seguito della sentenza emessa lo scorso 15 Febbraio nella quale il Tribunale di Busto Arsizio aveva dato ragione alle lavoratrici ed ai lavoratori esclusi dal passaggio da Auchan Rescaldina al nuovo gestore del punto vendita consorziato a Conad.

Nel corso della trattativa sindacale tenutasi nel mese di Settembre 2020 per il trasferimento dei 300 dipendenti impiegati all’epoca presso la Ex Auchan, solo 200 passarono alla nuova proprietà con decorrenza ottobre 2020. A differenza dei lavoratori che scelsero volontariamente di aderire al piano di incentivazione all’esodo proposto dalla subentrante, otto di questi (tra cui una coppia di coniugi con due figli a carico), non vedendosi riconoscere il diritto al passaggio decisero, sostenuti dalla federazione della CGIL territoriale, di impugnare la mancata ricollocazione verso il nuovo player commerciale.

I lavoratori posti in aspettativa

A seguito della sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che aveva sancito l’illegittimità della scelta aziendale praticata in sede di accordo sindacale non sottoscritto dalla CGIL, l’azienda aveva, con decorrenza 01 Aprile c.a., reintegrato gli otto lavoratori che vennero successivamente posti in aspettativa retribuita adducendo che tale scelta era motivata dal fatto che avrebbero dovuto fare preventivamente una valutazione tecnica-organizzativa prima della ricollocazione in azienda.

A sostegno di quanto sopra evidenziamo che NTC8 (attuale gestore del punto vendita spazio Conad) ha continuato nel corso di questi due anni ad assumere personale in sostituzione dei lavoratori dimessi o licenziati (solo nel periodo Gennaio Settembre 2022 ventisette lavoratori) utilizzando contratti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e facendo ricorso, durante i picchi di maggiori vendite, a contratti di lavoro in somministrazione tramite agenzia interinale.

Quattro licenziamenti considerati illegittimi

Questa comunicazione fu sin da subito contesta poiché ritenuta dalla scrivente strumentale e difatti organizzammo un presidio davanti al punto vendita di Rescaldina per rivendicare il diritto al reintegro immediato sul posto di lavoro così come stabilito dal giudice. Successivamente, quattro di loro, si videro recapitare la lettera di apertura della procedura di licenziamento individuale presso l’Ispettorato del lavoro alla quale presenziammo contestando la procedura ma che, a conclusione dell’iter, vide i quattro lavoratori messi “fuori dalla porta”.

"Oggi, a seguito del dispositivo della Corte di Appello, viene riconfermata anche in secondo grado l’irragionevole e infondata posizione aziendale che, grazie al supporto degli Avvocati Luigi De Andreis e Emanuela Casali e dell’Ufficio Vertenze della CGIL Ticino Olona, sancisce ulteriormente l’ingiustizia perpetrata da Conad nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che avevano ed hanno pieno diritto alla ricollocazione - fanno sapere dalla Cgil Filcams Ticino Olona - In conclusione riteniamo che la conferma in secondo grado è un importante vittoria per la CGIL poiché la stessa evidenzia la centralità del diritto al lavoro ristabilendo così la dignità violata delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti".

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