i dati dell'università

Economia: annunciati 43 nuovi investimenti nel mese di novembre

I primi undici mesi dell’anno registrano un trend sostanzialmente in linea rispetto al 2022, con 370 operazioni annunciate

Economia: annunciati 43 nuovi investimenti nel mese di novembre
Pubblicato:

Il private equity conferma il buon andamento del mese di ottobre, evidenziando un soddisfacente livello di attività nel mese di novembre. L’Osservatorio PEM® di LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, attivo nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese recentemente conclusosi 43 nuovi investimenti rispetto ai 45 dello stesso periodo, monitorati nel 2022.

Economia: annunciati 43 nuovi investimenti a novembre

I primi undici mesi dell’anno registrano un trend sostanzialmente in linea rispetto al 2022, con 370 operazioni annunciate (erano 387 lo scorso anno), ma i segnali che giungono dall’ultimo bimestre sono certamente confortanti, dopo una faticosa conclusione del terzo trimestre ed un generale rallentamento del mercato M&A nel corso dell’anno. Permane una sostanziale assenza di deals di grande dimensioni, ma il mercato è certamente dinamico e attento alle opportunità che provengono dal mid market.

“Dopo il trend negativo del secondo trimestre, il numero di deal monitorati negli ultimi due mesi dimostra la vitalità del settore private equity e prelude ad una crescita attesa nei primi mesi del 2024. L'abbassarsi dell'inflazione in Europa e l'incremento del numero di disoccupati in USA indurranno un abbassamento dei tassi, come indicato da Powell la scorsa settimana, che faciliterà la strutturazione di leverage buy-out. Molto interessante anche il numero di add-on a conferma delle strategie di creazione di valore attraverso percorsi di buy-and-build guidati con successo da manager con competenze strategiche e con solide esperienze m&a."” dichiara Domenico Di Luccia, Managing Partner di Di Luccia & Partners Executive Search.

Lombardia ancora trainante

A novembre, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 77% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) ammontano a ben il 67%. Il residuo del mercato vede la consueta ripartizione tra operazioni in capitale per lo sviluppo ed investimenti in infrastrutture, con due operazioni residuali di turnaround e replacement.

Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Piemonte e Veneto sugli scudi, ma interessante il contributo proveniente da Toscana e Lazio; prodotti per l’industria, ICT e terziario sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con l’aggiunta di un contributo interessante dal commercio all’ingrosso e al dettaglio e dai servizi finanziari. L’attività degli operatori internazionali è sempre ben radicata nel nostro Paese, da loro infatti proviene il 53% dell’attività di investimento.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato cinque add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity.

Seguici sui nostri canali