Crisi di Governo, a rischio il rating di un'impresa varesina su tre
Il Covid ha accelerato dei processi di crisi già in corso per molte imprese e messo in ginocchio numerose altre realtà
La Crisi di Governo e l'incertezza che ne deriva, sommata a quella per l'emergenza Covid, fanno tremare le aziende di tutt'Italia: secondo l'analisi di Studio Temporary Manager, in Lomabardia il 35% delle imprese con fatturato tra i 5 e i 50 milioni ha un rating a rischio.
Rating a rischio per le imprese: il 2021 sarà peggio del 2020
Non è un caso se tra le parole più ricorrenti nel "mondo d'impresa" nel 2021 ci siano state crisi d’impresa, piano di risanamento, ristrutturazione aziendale (c.d. Turnaround). E sono anche le prossime su cui puntare secondo Studio Temporary Manager. E' stato un anno complesso per le PMI italiane, che ha visto secondo il Cerved un aumento dei default del +10% rispetto ai mesi pre-Covid e la previsione di un raddoppio per il 2021, nonostante gli aiuti statali e le speranze affidate al Recovery Plan.
In questo scenario di incertezza, Studio Temporary Manager S.p.A., società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà, ha elaborato un’analisi sui bilanci depositati presso la Camera di Commercio di circa 72 mila imprese italiane, con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro, fotografando lo stato di crisi delle aziende e dividendole in categorie con rating positivo e critico. Sul totale del campione preso in esame, il 36% presenta al momento un rating a rischio.
La situazione in Lombardia
Se ci si sposta poi a livello regionale, anche la Lombardia mostra segnali di sofferenza. Tra le imprese del territorio analizzate da Studio Temporary Manager (più di 21 mila con fatturato tra i 5 e i 50 milioni di euro), ben il 35% si trova in una situazione di criticità. In particolare, il rating con criticità peggiora e supera la media regionale nelle province di Mantova (40%), Lodi (38%), Pavia (37%) e Milano (36%), seguite da Brescia e Como (entrambe al 34%), Bergamo, Varese e Cremona (33%), Monza Brianza (32%) e da Sondrio e Lecco (entrambe al 29%). Nonostante negli ultimi anni le PMI abbiano cercato di reagire, la pandemia ha messo in luce tutte le criticità finanziarie, produttive e gestionali delle imprese, dovute a diversi fattori come l’assenza di manager adeguati al fianco degli imprenditori e l’incapacità di prevenire e riconoscere per tempo una crisi in corso.
Cerini: "Nei bilanci depositati evidenti segni di criticità"
“Dalla nostra analisi emerge che già nei bilanci ad oggi depositati sono presenti evidenti segnali di criticità - spiega Cerini - Molto probabilmente l’impatto del Covid e la relativa chiusura a intermittenza di molte attività accelereranno la crisi delle imprese lombarde già fragili, a cui se ne aggiungeranno altre, e ciò comprometterà in modo significativo la capacità delle stesse di far fronte ai propri impegni finanziari futuri. Di conseguenza, anche il rapporto con gli istituti di credito è divenuto più complesso e richiede ora più che mai assistenza qualificata per poter accedere alle opportunità finanziarie messe a disposizione dai recenti provvedimenti legislativi. Portare a compimento un piano di risanamento aziendale di successo può offrire una seconda possibilità ad un’impresa in crisi, e per far ciò va creato un clima di fiducia e consenso presso i principali stakeholders, cioè clienti, fornitori, banche e fisco, in quanto è solo con l’appoggio anche di questi ultimi che si può implementare un efficace rilancio aziendale".
Cosa fare?
Cosa dovrebbero fare gli imprenditori? Secondo Cerini "la discontinuità con il passato affidata a manager credibili al fianco dell’imprenditore è la chiave di un risanamento efficace. Inoltre, è importante da un lato riconoscere ed ammettere la crisi in corso e gli errori fatti nel passato, perché questa consapevolezza permette di non rifare i medesimi errori nel futuro; dall’altro avere il coraggio e la forza di fare cambiamenti, di innovare (anche grazie alle agevolazioni fiscali in essere) e implementare velocemente azioni spesso difficili, se necessario tramite gli strumenti legislativi disponibili, che consentano però poi alla propria impresa di tornare a prosperare".
Per aiutare gli imprenditori Studio Temporary Manager ha realizzato un vademecum di 10 regole utili nei momenti di crisi aziendale:
- Discontinuità con il passato: identificare il giusto team per la gestione della crisi e affiancare agli imprenditori manager adeguati, se necessario esterni all’azienda
- Fermare l’emorragia: stop loss
- Essere reattivi: 1 mese vale 1 anno
- Ristrutturare l’indebitamento finanziario
- Risolvere i problemi industriali
- Comunicare in modo efficace il progetto di risanamento ai terzi
- Gestire l’azienda per cassa
- Focalizzarsi su ciò di cui si ha esperienza (core business)
- Porre le basi per il futuro, anche con operazioni di M&A
- Avere umiltà ma anche coraggio e forza di innovare