Crisi Beko: dipendenti in sciopero e blocco agli ingressi
Dei 2200 lavoratori di Cassinetta di Biandronno potrebbero essere a rischio 900 posti di lavoro degli operai impiegati nella catena del freddo
Stato di agitazione in corso alla Beko (ex Whirpool) di Cassinetta di Biandronno dopo l’incontro al Ministero delle imprese dove l’azienda ha ribadito che “l’attuale presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione sarà ulteriormente valutata per evitare altre perdite di cassa".
Crisi Beko, a Biandronno 900 posti a rischio
La causa di tale situazione sarebbe dovuta alla riduzione del 50% dei volumi produttivi per la concorrenza con il mercato asiatico, di perdite consistenti di utili anche nel 2024 e dell’utilizzo di meno del 40% della capacità installata degli stabilimenti italiani.
Una situazione che pare pericolosamente di precipitare con i lavoratori che denunciano la possibilità di perdita di posti di lavoro e non ultimo anche la chiusura dello stabilimento. Per questo stamattina, venerdì 8 novembre, dopo un’assemblea partecipatissima è stato dichiarato uno sciopero di 4 ore con il blocco completo degli ingressi dei mezzi all’interno dell’azienda.
L'incontro col ministro Urso: "Lo stato utilizzi il Golden Power"
"Alla presenza del Ministro Urso – evidenzia il segretario generale UILM Metalmeccanici Varese Fabio Dell’Angelo - Beko ha dichiarato delle criticità sulle produzioni nei nostri siti italiani e si è riferita particolarmente ad alcune produzioni legate a elettrodomestici quali frigoriferi e congelatori come accade a Cassinetta di Biandronno. C'è un rischio di licenziamenti e chiusura anche se chiaramente l’azienda non ha ancora detto niente in merito, ma ha parlato solo di crisi e su quello che dicono esiste il pericolo di 900 esuberi a Cassinetta. Abbiamo detto e ribadito che non accettiamo nessun tipo di piano che comprenda dei tagli occupazionali che mettano in discussione le attività produttive e quelle industriali. Siamo pronti a discutere con l'azienda quali possano essere tutte le misure da mettere in campo chiedendo anche al Governo di fare la sua parte visto che, proprio il 1 maggio del 2023 ha dichiarato per decreto l'applicazione del Golden Power. Non solo non si devono dichiarare dichiarano esuberi ma addirittura abbiamo la necessità che l'azienda faccia degli investimenti perché in questa situazione è chiaro che il contenimento di quelle che sono le perdite non possono essere affrontate unicamente con l'ipotesi di tagli di chiusure ma, al contrario, con investimenti concreti sul futuro".
"Un grave danno per l'economia della provincia di Varese"
"C'è forte preoccupazione per il destino dell'elettrodomestico in provincia di Varese – dichiara il coordinatore UIL Varese Antonio Massafra – perché la “sorta di piano industriale” presentato al Ministero lascia molte perplessità e molte preoccupazioni. Stiamo parlando di un sito dove ci sono più di 2200 lavoratori e un indotto di altri 2000 lavoratori una parte dei quali, da quanto dichiarato, potrebbero essere lasciati a casa Si tratterebbe di un grave danno per la nostra provincia e per la sua economia".