Economia in crisi

Confesercenti contro la chiusura alle 23: "Non possiamo farci carico da soli della crisi"

Solo l'annuncio del coprifuoco, riporta l'associazione, avrebbe causato un calo dei fatturati del 20%. "Ci aspettavamo interventi localizzati su chi non rispetta le regole, non che si colpisse tutti indiscriminatamente"

Confesercenti contro la chiusura alle 23: "Non possiamo farci carico da soli della crisi"
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Secondo Confesercenti Lombardia il coprifuoco e la conseguente chiusura alle 23 sarebbe "un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart-working".

Confesercenti contro la chiusura: "Si rischiano più danni che benefici"

Bar, ristoranti e più in generale il mondo della somministrazione trema all'ipotesi di una chiusura anticipata dal coprifuoco. Chiusura che si tradurrebbe in ancor meno incassi, già ridotti da divieti e limiti vari messi in campo per limitare il contagio e gravati dai mesi di chiusura del lockdown. Soprattutto perchè mentre si parla di chiusure e coprifuoco, non si sente nulla di eventuali (e necessari) rimborsi e aiuti a un settore già in forte sofferenza.

"Dietro a queste attività ci sono famiglie di imprenditori e lavoratori che vivono grazie alle loro aziende - ricorda il portavoce FIEPET-Confesercenti Lombardia, Vincenzo Butticé - Il tessuto socio-economico di ogni città è gravemente in pericolo. Chiudere in anticipo e in maniera indiscriminata le attività potrebbe portare poi più danni che benefici, con operatori sempre più in difficoltà e cittadini che lasceranno la sicurezza dei locali per andare in strada, dove sarà minore la possibilità di controllare distanziamento e rispetto delle regole".

"Servono subito aiuti economici"

Senza l'ipotesi di aiuti e sostegni per il mondo della ristorazione l'ordinanza sul coprifuoco, in arrivo (forse) stasera, sarebbe un salto nel buio. Verso un baratro.

"Chiediamo di rendere disponibili da oggi nuovi aiuti economici - continua Butticé - Interventi di sostegno certi, rapidi e adeguati, destinati alle imprese che entrerebbero in crisi per effetto delle restrizioni. Un ritardo è inammissibile: significherebbe la morte delle attività e un sistema economico che rischia di collassare. Occorre agire sui costi fissi, come affitti, Tari e Cosap, con interventi decisi ma troppo spesso lasciati alla libera iniziativa di amministratori locali e quindi disomogenei sul territorio e del tutto insufficienti".

"Ci aspettavamo interventi circoscritti"

"Pericoloso colpire indistintamente un settore già duramente provato. Da subito occorre mettere in campo interventi economici di sostegno". Così Gianni Rebecchi, Presidente di Confesercenti Lombardia, commenta l’annuncio di un ulteriore inasprimento delle misure restrittive contro bar, ristoranti ed altre attività della somministrazione lombarde, con l’anticipo di un’ora del "coprifuoco anti movida" già disposto dalle ore 24 per le attività economiche del settore. Rebecchi descrive il disappunto di una categoria che negli scorsi mesi ha investito molto per elevare i livelli di sicurezza dentro e fuori i propri locali, nella consapevolezza di dover fare la propria parte nella lotta contro la pandemia.

"Ci aspettavamo dalla autorità degli interventi più puntuali e circoscritti alle situazioni dove le regole non vengono rispettate, anziché un intervento a tappeto che colpisce tutti indistintamente - continua Rebecchi - Bar, pub e ristoranti, alberghi e strutture ricettive ce la stanno mettendo hanno investito molto per garantire la sicurezza dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori".

Solo con l’annuncio di una nuova stretta nei giorni scorsi è stato perso il 20% del fatturato, che tradotto significa circa un miliardo di euro sfumato in un solo mese. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, secondo Confesercenti, salirà fino a toccare il 40%.

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