Chiusura Henkel, i sindacati: "Decisione irresponsabile, chiediamo il ritiro"
CGIL, CISL e UIL si preparano allo sciopero di domani denunciando una scelta che ancora appare incomprensibile da parte della multinazionale tedesca
Domani le maestranze della Henkel di Lomazzo incroceranno le braccia in sciopero contro la decisione della multinazionale tedesca di chiudere entro giugno annunciata la scorsa settimana. FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC: "Rischio di effetto domino".
Chiusura Henkel, domani lo sciopero
Mentre tutta la politica, di qualsiasi livello e schieramento, lavora per una mediazione in sede regionale e ministeriale i lavoratori della Henkel di Lomazzo si preparano alla giornata di sciopero indetta per domani, mercoledì. Come evidenziato nei giorni scorsi dai sindaci del territorio Olgiatese, che in una lettera hanno sostenuto la preoccupazione dei dipendenti dell'azienda e di quelle del suo indotto, la paura più grande è che chiusa la Henkl anche le altre aziende legate da anni di collaborazione e commesse si trovino costrette allo stesso destino. "Non si può impoverire un territorio come il nostro, non si possono lasciare famiglie senza lavoro e dal punto di vista industriale ci aspettiamo che anche Confindustria si mobiliti per sensibilizzare le sue associate affinché ci sia un supporto concreto e si scongiuri
quell’effetto domino che a più mani i sindaci del territorio hanno evidenziato nel loro comunicato" ribadiscono infatti i tre sindacati.
"Scelta incomprensibile"
La domanda che tutti si stanno facendo dopo l'annuncio della chiusura nei prossimi mesi è "perchè?". Dai numeri forniti dai sindacati nei giorni scorsi è evidente che la Henkel di Lomazzo non è un'azienda in crisi, improduttiva, una zavorra per i conti della multinazionale. "Henkel è una multinazionale che produce marchi apprezzati dai consumatori italiani quali DIXAN, PRILL, NELSEN, VERNEL, PERLANA - continuano i tre sindacati - a maggior ragione risulta per noi incomprensibile la scelta di chiudere un sito produttivo che ha sempre fatto della linea della detergenza il suo principale business".
"I dipendenti Henkel hanno sempre contribuito alla crescita di questo business ed ora lasciarli a casa senza motivazioni concrete e reali è senza dubbio una scelta incosciente e gravissima, anche dal punto di vista etico! In questo particolare periodo di pandemia mondiale in cui sono bloccati i licenziamenti e in cui si chiede al Governo la proroga di questo divieto, risulta evidente che non sia accettabile la scelta di una multinazionale di terminare l’attività produttiva entro giugno 2021. PER TUTTO QUESTO CHIEDIAMO ALLA MULTINAZIONALE TEDESCA IL RITIRO IMMEDIATO DELLA SUA IRRESPONSABILE DECISIONE".