Chiarimenti

Bonus baby sitter anche ai nonni e ai parenti non conviventi

Basta non esser conviventi e, una volta registrati sul sito dell'Inps, si potrà pagare coi soldi del Cura Italia anche i parenti che faranno un servizio di baby sitting

Bonus baby sitter anche ai nonni e ai parenti non conviventi
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Una circolare dell'Inps chiarisce un dubbio avanzato da molti: sì, il Bonus baby sitter può essere versato anche ai nonni e ad altri parenti, purché non conviventi.

Bonus baby sitter ai nonni, e non solo

Basta registrarsi sul portale dell'Inps e si potrà ricevere il Bonus baby sitter anche se si è parenti. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha chiarito con una circolare quanto avanzato già a maggio: i fondi per il bonus istituito dal Cura Italia potranno servire anche a pagare il servizio di baby sitting offerto da nonni e parenti, facendo venir meno la presunzione secondo la quale i famigliari possano offrire solo prestazioni di lavoro gratuite.

Niente voucher se conviventi

Unica condizione, non essere conviventi o titolari della responsabilità genitoriale (nel caso di genitori divorziati o separati. Per tutti gli altri, la possibilità quindi di ricevere i voucher previsti dalla misura fino a 1200 euro.

Come funziona

Il funzionamento del Bonus baby sitter ai nonni o ai parenti è esattamente come quello per degli "esterni" visto finora: il richiedente dovrà iscriversi sul sito dell'Inps con un PIN e fare richiesta del contributo. Entro 15 giorni si otterrà risposta con un "accredito" dei voucher nel proprio Libretto Famiglia e da lì gestirli. Anche i nonni (o gli zii, cugini, figli non conviventi, ecc) dovranno, come i baby sitter, registrarsi sul portale. La registrazione delle due parti potrà essere fatta fino al 31 dicembre 2020 ma le prestazioni, rendicontate e saldate attraverso il portale dell'Inps, dovranno essere effettuate fra il 5 marzo e il 31 luglio.

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