il corso di formazione

Alta formazione per fermare la desertificazione delle aziende dell'alto varesotto

Passi in avanti, ma a stretto giro le imprese hanno bisogno di ossigeno e, soprattutto, di lavoratori giovani e qualificati

Alta formazione per fermare la desertificazione delle aziende dell'alto varesotto
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Alta formazione per i lavoratori dell'industria dell'alto varesotto per combattere il vero e proprio esodo verso le aziende del Canton Ticino.

Alta formazione per i lavoratori al confine con il Canton Ticino

Non è solo politica e istituzionale. Passa anche dalla formazione la sfida per rilanciare le imprese
del Nord della Provincia di Varese, fortemente provate da un processo di desertificazione
produttiva generato dalla fuga del personale in forza nelle aziende del comparto verso le imprese
del Canton Ticino. Si tratta di un fenomeno non nuovo, spinto dall’importante differenziale degli
stipendi tra un lato e l’altro del confine, che tuttavia negli ultimi anni ha assunto proporzioni sempre
più importanti, a giudicare dal record dei 90mila frontalieri attualmente in forza in Confederazione
Elvetica.

Il problema, sempre più pesante da affrontare e sopportare, è per le imprese italiane quello della
perdita di talenti, in particolare giovani, con un’ottima qualifica professionale che, dopo qualche
anno di apprendistato nelle realtà italiane, scelgono di sposare la causa del Ticino e di beneficiare
di uno stipendio che, a fine mese, è a tutt’oggi difficile da paragonare nonostante gli sforzi al rialzo
messi in atto dagli imprenditori dell’Alto Varesotto.

Avvicinare i giovani alle aziende del varesotto

La fame di competenze è diventata, dunque, sostanziale, al punto da rendere difficile per taluni
proseguire l’attività, i processi di sviluppo o i cambiamenti richiesti dalle imprese a monte della
catena di fornitura. È dalla necessità di rispondere a questo bisogno che nasce la disponibilità di
Its Incom a rispondere alle esigenze delle imprese del territorio per l’avvio di un percorso Ifts in
apprendistato formativo per l’anno scolastico 2023/2024 finalizzato alla formazione di
tecnici superiori di automazione e robotica.

«C’è la necessità di avvicinare giovani preparati alle nostre aziende e noi, insieme all’ITS INCOM, lo abbiamo fatto, portando il cuore formativo a Luino e inserendo nel percorso formativo molti imprenditori-docenti, affinché gli studenti possano apprendere il lavoro sin nel profondo della sua applicazione nel concreto di un’impresa» spiega il presidente di Confartigianato Varese, Davide Galli, che parla di «piccoli ma non insignificanti passi nella direzione di offrire finalmente una risposta a questa terra che da tempo non riceve che promesse, purtroppo legate alla congiuntura economica complessa ».

Conferma il presidente della Fondazione ITS INCOM Benedetto Di Rienzo: «C’è tutto un territorio
non toccato, ad oggi, dalla formazione terziaria incentivante. Penso sia al Gaviratese che alla
fascia lacustre di Arcisate e del Piambello così come al Luinese. Si tratta di territori ricchi di
aziende alle quali non viene assicurata una formazione professionalizzante adeguata per i giovani
che, ce lo confermano loro stesse, le aziende vorrebbero assumere».

Il corso si svolgerà a Luino e, a differenza dei corsi tradizionali, nei percorsi in apprendistato
l’assunzione avverrà all’inizio del percorso. I partecipanti saranno a tutti gli effetti dipendenti a cui
l’azienda offre l’opportunità di specializzarsi proseguendo nella formazione: 500 ore svolte in aula
con professionisti del settore e 500 direttamente in azienda.

I partecipanti selezionati, verranno assunti direttamente dall’azienda con un contratto della
durata di circa un anno, fino all’ottenimento del diploma di specializzazione finale. In questo
periodo avranno l’opportunità di apprendere le competenze necessarie a ricoprire il ruolo,
ricevendo una retribuzione proporzionale alle ore lavorate.

L'inserimento nel mondo del lavoro

«L’apprendistato è la formula migliore (la più comune in Germania, ad esempio) per inserirsi nel mondo del lavoro senza rinunciare alla formazione specializzante, che verrà svolta sia in aula che on the job, parallelamente alle prime esperienze lavorative in azienda» è l’annotazione di Di Rienzo, che aggiunge: «Sono state le aziende a chiamarci, e noi abbiamo risposto, le abbiamo incontrate, abbiamo ascoltato i loro bisogni e stiamo andando avanti con l’obiettivo di non proporre un’azione formativa a sé stante, ma di dare continuità negli anni alla nostra presenza in questa area, così come ci è stato chiesto dalle stesse imprese e dal sindaco di Luino».

«Speriamo che le aziende sappiano cogliere l’importanza di questa opportunità che viene loro
offerta, anche in considerazione del fatto che il percorso formativo viene pagato da Regione
Lombardia, e che manifestino la propria disponibilità ad accogliere gli studenti che l’ITS INCOM sta
raccogliendo» è l’appello di Davide Galli, il quale rimarca che la formazione è da sempre uno dei
pilastri dell’azione che Confartigianato Varese ha avviato dal lontano 2017 per sensibilizzare
il territorio provinciale, ma anche Regione e Governo, al problema della desertificazione
economica.

«Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha parlato recentemente di un Premio fiscale di Confine, che altro non è se non una forma di defiscalizzazione degli stipendi per i lavoratori dipendenti delle imprese di confine che dovrebbe entrare in funzione insieme all’Accordo Italo- Svizzero, ovvero dal 2024 – prosegue il numero uno di viale Milano – Al contempo si è profilata una novità, ovvero l’istituzione di un fondo per lo sviluppo delle fasce di confine, che a regime avrà un valore di più di 240 milioni di euro, e che ha l’obiettivo di far rimanere l’extragettito che deriverà dal nuovo Accordo relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri estendendone l’uso anche alla possibilità di rafforzare le buste paga dei lavoratori della fascia di confine che dovessero restare a lavorare in Italia».

Passi in avanti, ma a stretto giro le imprese hanno bisogno di ossigeno e, soprattutto, di lavoratori
giovani e qualificati. Stavolta ci siamo, il progetto c’è e servono le imprese, «che devono crederci
fino in fondo, così come ci crediamo noi».

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