Affitti dei negozi, rischio chiusure: "Tutti facciano la propria parte"
Il presidente Fimaa Taverna: "Comuni intervengano per trovare una mediazione fra locatari e proprietari, è nell'interesse di tutti".
L'appello di Santino Taverna, presidente nazionale e provinciale di Fimaa a proprietari degli immobili commerciali, locatari, Comuni e Stato per risolvere il problema dell'affitto dei negozi aggravato dalla crisi economica.
Affitti dei negozi: canoni da pagare senza incassi
Negozio chiuso ma affitto da pagare, anche se non si guadagna un euro da quasi due mesi. Una vera bomba quella che rischia di abbattersi sul comparto commerciale, già in crisi a causa del lockdown e con un rischio tracollo in vista visto l'obbligo di chiusura per molti prolungato fino a giugno e un giro d'affare che comunque non si riprenderà se non nel giro di anni. E' in questo scenario che Santino Taverna, presidente nazionale e provinciale della federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari chiede a tutte le istituzioni e a tutti gli attori in campo di fare la propria parte "per evitare dolorose e irreparabili chiusure dei negozi nelle nostre città".
Le proposte
Non si limita a chiedere impegno, taverna indica anche alcune proposte, a tutti i livelli, che potrebbero permettere di incassare meglio un colpo durissimo.
Il primo intervento è quello della cedolare secca anche per le locazioni commerciali e gli uffici:
"È interesse di tutti mettere subito in campo soluzioni concrete, che vadano incontro alle esigenze di ognuna delle parti in causa: da un lato i commercianti che giustamente chiedono la rinegoziazione dei canoni di locazione, alla luce dei mesi di chiusura imposta dal lockdown e di una ripartenza che non sarà rapida; dall’altro lato i proprietari, molti dei quali hanno come unica fonte di reddito proprio la locazione dei loro immobili, che altrettanto giustamente chiedono di continuare a percepire i canoni convenuti".
Mondi e interessi diversi (chi deve pagare e chi deve incassare) per i quali è necessario trovare una mediazione. E in questo fronte è fondamentale secondo Taverna il ruolo degli Enti Locali, i Comuni, che potrebbero "valutare una riduzione di Imu, Tasi e Tari, magari prevedendo particolari agevolazioni nei confronti dei proprietari disposti a ridiscutere i canoni di locazione". Una proposta questa già lanciata nei giorni scorsi sia dalle associazioni di categoria sia, ad esempio, dal consigliere tradatese Alfio Plebani.
"Prorogare il bonus affitti"
La partita si gioca soprattutto a Roma però. Ed è al Governo che Taverna chiede quindi di prorogare il "bonus affitti" previsto per marzo nel Decreto Cura Italia, col credito d'imposta pari al 60% del canone di locazione, versato o da versare.
"Fiducia nei sindaci, negozi non devono chiudere"
Ogni saracinesca che si abbassa definitivamente è un danno per tutta l'economia locale e non solo. Oltre a minori consumi (e tasse) che ogni negozio genera, le chiusure significano perdite di lavoro, difficoltà economiche e ripercussioni sulla sicurezza.
"Le saracinesche abbassate - insiste il presidente nazionale e provinciale di Fimaa/Confcommercio - diminuiscono il livello di sicurezza di paesi e città, amplificano i problemi di carattere sociale e impediscono entrate per le amministrazioni pubbliche a causa del mancato versamento delle imposte locali. A conti fatti, i nostri sindaci potrebbero ritenere conveniente valutare questi scenari ed agire di conseguenza".
L'obbiettivo infine è di un tavolo di lavoro provinciale, con associazioni di categoria e Amministrazioni locali, per definire insieme le iniziative da attivare su tutto il territorio. La principale, la rinegoziazione concordata degli affitti con il concorso dei Comuni:
"È una strada conveniente nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti".