Spettacolo

Lo sceneggiatore Fornari sul red carpet di Venezia

Residente a Origgio e dal 2017 insegnante nella scuola di arti visive Pav di Saronno, ha infatti firmato la sceneggiatura del film «Orfeo», diretto da Virgilio Villoresi.

Lo sceneggiatore Fornari sul red carpet di Venezia

Lo sceneggiatore Alberto Fornari, residente a Origgio e dal 2017 insegnante nella scuola di arti visive Pav di Saronno, sta partecipando in queste ore alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia: ha infatti firmato la sceneggiatura del film «Orfeo», diretto da Virgilio Villoresi e prodotto da «Fantasmagoria», che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento della selezione fuori concorso alla 82esima edizione della kermesse. Il film è stato proiettato in primis il 28 agosto per la stampa e a mezzanotte, tra l’1 e il 2 settembre, ha debuttato in anteprima mondiale nella Sala grande dopo il «red carpet». Una vetrina internazionale davvero prestigiosa, che ha riempito d’orgoglio chi, come Fornari, ha creduto in questo progetto fin dalle prime ore.

L’esperienza alla Mostra del Cinema di Venezia

«Il bilancio è pienamente positivo perché sia il pubblico in sala sia la critica hanno reagito con apprezzamenti non scontati per un film sperimentale e di ricerca, liberamente ispirato all’opera “Poemi a fumetti” di Dino Buzzati – commenta Fornari – Ho partecipato vari anni alla Mostra del Cinema di Venezia come addetto ai lavori, ma è la prima occasione in cui sono presente come sceneggiatore di un film selezionato per la sezione “Fuori concorso”, la seconda più prestigiosa della kermesse. Per me è stato un onore collaborare con un regista come Villoresi, al suo esordio nel lungometraggio, ma già nome noto nel settore dei cortometraggi, video artistici e videoclip».

Una collaborazione all’insegna della stima reciproca

A proposito del regista: «Ho collaborato con lui nella stesura della sceneggiatura. Lo ritengo un genio visionario e un poeta dell’immagine, capace di esprimere una ricerca artigianale in controtendenza con il Cinema di oggi, sempre più influenzato dal digitale e dall’intelligenza artificiale». E per difendere con forza la sua idea artistica, Villoresi ha voluto autoprodurre il film: «Ha fondato appositamente la casa di produzioni “Fantasmagoria” e io l’ho aiutato nel compito di dare forma alle sue idee geniali. La consacrazione a Venezia è quindi il frutto di anni di lavoro e sforzi, iniziati nel 2021, all’insegna dell’autonomia creativa. Ci siamo fidati l’uno dell’altro e gli sono molto grato per avermi spalancato davanti le porte del suo mondo creativo». Sulla collaborazione: «Ho steso la sceneggiatura nel 2021, ma ho continuato a seguire il film anche nella fase di produzione, che è stata molto complessa, per via del lungo lavoro di animazione, che entra in relazione con gli attori fisicamente sulla scena. Il merito di questo risultato è della bella sinergia che si è creata tra me e il regista. Ringrazio anche Marco Missiroli, che ha fatto da consulente letterario considerata l’ispirazione all’opera di Buzzati, di cui è un grande esperto, e anche Anna Ciammitti, Stefania De Micheli e Umberto Chiodi, che ha seguito magistralmente il lavoro relativo alle animazioni. Infine una mezione anche al musicista Angelo Trabace, altro genio, che ha composto tutte le musiche della colonna sonora, che ricopre un ruolo fondamentale nel film, considerando che il protagonista è un pianista».