Kintsugi, ovvero donne (libere) si diventa
Mercoledì 10 aprile, alle 21, all'auditorium dell'Istituto Tirinnanzi di Legnano.
Kintsugi, un’arte giapponese e uno spettacolo teatrale a Legnano.
Kintsugi all’auditorium dell’Istituto Tirinnanzi
L’Associazione per la libertà di educazione Adriana Braga organizza una serata teatrale con «Kintsugi. Ovvero donne (libere) si diventa», spettacolo scritto e recitato da Katia Pezzoni, Susanna Ciniero, Cristina Salvador, Silvia Crespi e Laura Zenoniani di Viandanti Lab, laboratorio permanente della Scuola Viandanti Teatranti di Busto Arsizio. Lo spettacolo, con la regia di Fabrizio Bianchi, gode del patrocinio della Città di Legnano e si svolgerà mercoledì 10 aprile 2019, alle 21, nell’auditorium dell’Istituto Tirinnanzi in via Abruzzi,19 a Legnano.
Ciò che era infranto torna a nuova vita
In un ipotetico luogo fra la morte e la vita, si incontrano cinque anime femminili. Ciascuna con un vissuto da raccontare e da condividere. In un tempo indefinito queste anime si confrontano su ciò che è stato e ciò che sarà di loro nella nuova vita. Che cosa si potranno portare al di là? Riusciranno a trarre consapevolezza dal loro percorso passato? E quando rinasceranno come si chiameranno? I giapponesi quando riparano un oggetto rotto, ricoprono le “ferite” con l’oro. Ciò che era infranto torna a nuova vita, impreziosito dall’elemento più puro che aggiunge ancor più valore all’oggetto rotto. Quest’arte si chiama Kintsugi.
L’associazione per la libertà d’educazione Adriana Braga
“L’associazione per la libertà d’educazione Adriana Braga (nata nel 2004 e operativa a Legnano, Cislago e Parabiago) è nata da un gruppo di genitori appassionati all’educazione dei propri figli – ha dichiarato il presidente dell’associazione Marco Cozzi – e questa serata rientra tra le diverse attività che proponiamo per sostenere studenti e famiglie nel progetto educativo. Da genitori cerchiamo di fare compagnia ad altri genitori in un mondo che, troppo spesso, ci lascia soli davanti alle tante fatiche a partire proprio da quelle dell’educazione”.