Il 12 maggio si inaugura il festival lirico Casta diva a Saronno
Per il terzo anno consecutivo il festival lirico animerà gli spazi del Museo dedicato a Giuditta Pasta con proposte singolari e nuovi spunti di indagine accompagnando il pubblico
Domenica 12 maggio, ore 11, si inaugura il ciclo di incontri del Festival Casta Diva presso Villa Gianetti di Saronno.
Il 12 maggio si inaugura il festival lirico Casta diva a Saronno
Per il terzo anno consecutivo il festival lirico animerà gli spazi del Museo dedicato a Giuditta Pasta con proposte singolari e nuovi spunti di indagine accompagnando il pubblico negli affascinanti sentieri del mondo operistico, in un viaggio tra storie e personaggi che hanno fatto la storia della musica.
Il primo appuntamento di una serie di tre incontri tra maggio e settembre, è in programma domenica 12 maggio alle 11 con un omaggio al celeberrimo cantante Carlo Broschi detto Farinelli, considerato il più importante cantante lirico castrato della storia, dotato di una voce di eccezionale estensione, sommo virtuoso e interprete con una carriera folgorante e leggendaria che dal 1722 lo portò a esibirsi in tutti i principali teatri d’Italia e nelle grandi capitali europee, tra le quali Vienna, Londra e Madrid.
Una testimonianza del tempo, da parte del fratello di Farinelli:
“Molti cantori sono pervenuti a ricchezze grandi ed a grandi onori, ma nessuno pervenne mai a più grandi onori o a più grandi ricchezze del Cavaliere don Carlo Broschi, chiamato il Farinello. Come me, Riccardo Broschi, Farinello nacque ad Andria il 24 gennaio dell'anno del Signore 1705 da Salvatore Broschi e Caterina Barese entrambi napoletani. Venivamo da schiatta non plebea, ma nobile e generosa. E, contrariamente a quanto si dice… il fanciullo non fu sottoposto al taglio “atroce e crudo” nella puerizia per conservare la morbidezza della voce e così venderla a maggior prezzo. Bensì per conservare la vita in un grave pericolo occorso per la sua fanciullesca vivacità. Saltava egli sopra un cavallo imbizzarrito per cui cadde e rimase anche offeso nella fronte. Da Andria nelle Puglie ci trasferimmo con la famiglia in Napoli: E vivevano al tempo stesso nella capitale del Regno delle Due Sicilie tre fratelli togati di nome Farina, tutti grandi estimatori di musica. Nel salotto dei fratelli Farina Riccardo, più grande d'una decina d'anni, si poneva il cembalo e accompagnava quell’usignolo di Carlo nel canto. Cosicché, insieme alle prime Lodi che furono tributate a Carletto, secondo l’abitudine che accompagnava i musici di quel tempo, egli si acquistò il soprannome di Farinello dal cognome dei nostri protettori.”
Il racconto del professor Giorgio Appolonia
Il Prof. Giorgio Appolonia, padrino del Festival e consulente di Villa Gianetti, grandissimo esperto del repertorio vocale, guiderà il pubblico all’ascolto con un racconto ricco di aneddoti, storie e riferimenti, in un percorso che si dipana tra celebri arie del repertorio dei castrati con particolare attenzione a brani legati direttamente al celebre Farinelli, come le musiche composte dal fratello Riccardo Borschi. La parte musicale è affidata al controtenore Emanuele Bianchi con gli accompagnamenti strumentali realizzati da un ensemble diretto dal Maestro Alessandro Calcagnile.
L’appuntamento si apre con la celebre e commovente aria Lascia ch’io pianga tratta dal secondo atto dell’opera Rinaldo di G.F. Händel (1711), autore presente nella scaletta del concerto anche con Ombra mai fu, aria iniziale dell’opera Serse, la cui intera versione operistica appare nel film Farinelli del 1994. Sul leggio anche Vedrò con mio diletto da Il Giustino (RV717), opera in tre atti di Antonio Vivaldi composta nel 1724 su un vecchio libretto, più volte rimaneggiato, del conte Nicolò Beregan (1683); No ma vedrai che vincerò dall’oratorio La Giuditta di Alessandro Scarlatti (1693) e Ombra fedele anch’io da Idaspe, opera seria del compositore barocco Riccardo Broschi (1698-1756), fratello di Farinelli. Conclude questo percorso nel mondo di Farinelli un’altra aria che offre la possibilità di addentrarsi in un repertorio di rara presenza nei programmi concertistici, Dormi fulmine di guerra, da La Giuditta di Alessandro Scarlatti.
Casta Diva, festival dove dialogano le diverse discipline della musica, del teatro, del costume e letterarie con un approccio di costante ricerca creativa, continua fino al 15 settembre.