La rassegna culturale ospitata al teatro Giuditta Pasta è alla sua quarta edizione.
La mostra di Fioriti inaugura Art Foyer
È partita con un grande successo la quarta edizione di Art Foyer, il progetto culturale che trasforma il foyer del Teatro Giuditta Pasta di Saronno in uno spazio espositivo. A dare il via alla rassegna è stata l’inaugurazione, avvenuta domenica scorsa, della mostra “Fragmenta Aeterna” di Franco Fioriti, artista visivo e graphic designer, in un evento curato dalle associazioni Helianto e Artigianarte, alla presenza di un folto pubblico.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, Fioriti presenta opere che uniscono la precisione tecnica alla forza del pensiero visivo, rifiutando l’uso dell’intelligenza artificiale in favore della sua capacità professionale. Le sue immagini nascono da fotografie realizzate interamente da lui: ogni opera è il frutto di una costruzione manuale, a partire dalla barchetta di carta, che diventa il filo conduttore dell’intera mostra.
“Tutto è nato per gioco”
Racconta l’artista:
“Tutto è nato per gioco. Ero al lago al tramonto con gli amici. Abbiamo fatto una barchetta di carta e l’abbiamo lasciata sull’acqua. Ha navigato un po’ e poi è affondata. In quel momento mi sono detto: peccato. Quel simbolo di calma e tranquillità avrei voluto che restasse fisso nella mente”.
Da quel gesto semplice nasce un percorso artistico complesso e in continua evoluzione. La barchetta, simbolo effimero per eccellenza, viene da lui trasformata in un’icona visiva potente, capace di evocare memorie collettive come il Titanic, l’arca di Noè, ma anche riferimenti alla cultura cinematografica, da Transformers a Independence Day.
Nel tempo, l’approccio di Fioriti si è fatto sempre più concettuale, andando oltre il simbolo per indagare tematiche profonde e universali: la precarietà della vita, dell’amore, del lavoro. Le sue opere diventano così moniti silenziosi, capaci di smuovere lo spettatore e invitarlo a una riflessione sulla società contemporanea.
Un messaggio “di attenzione, non di protesta”
Franco Fioriti prosegue:
“Il mio non è un messaggio di protesta, ma di attenzione. Le ultime opere parlano di tutti noi, alla luce dei fatti recenti. Voglio che le persone rimangano sconvolte dal significato, non solo colpite dalla bellezza”.
Tra le opere in mostra, spiccano immagini che denunciano la perdita della privacy, l’invasione tecnologica, l’illusione delle vacanze “all inclusive” immerse nell’inquinamento, e i sogni infranti di chi cerca una nuova vita via mare, senza mai arrivare a destinazione.
E conclude:
“Estremizzo i concetti per rappresentare la realtà» continua Fioriti: «La barchetta non è più simbolo di fragilità, ma di memoria, di lotta, di coscienza collettiva”.
A sottolineare la qualità e la profondità del lavoro di Fioriti è Sabrina Romanò, curatrice della mostra, che evidenzia l’importanza della componente artigianale:
“Franco realizza ogni barchetta a mano, la fotografa e poi costruisce l’opera con più livelli di immagini, elaborati con Photoshop ma senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Ogni immagine è studiata per far riflettere. L’arte va oltre la bellezza: deve raccontare la nostra vita, il nostro vissuto”.
Molto apprezzato dal pubblico anche il reading “Barchette di carta” che ha arricchito l’inaugurazione con le voci di Chiara Angaroni, Simone Giarratana e le musiche originali di Alessandro Boscardin, in collaborazione con l’Associazione Helianto.
La mostra “Fragmenta Aeterna” sarà visitabile fino al 23 novembre, in occasione degli spettacoli teatrali e durante gli orari di apertura della biglietteria del Teatro Giuditta Pasta.