Dopo la grandinata Palazzo Fagnani torna a ospitare eventi
E' stata inaugurata la nuova edizione di «Un tè con l’autore», rimandata a causa dell'emergenza maltempo.
A sette mesi dalla violenta grandinata di luglio che ha messo in ginocchio Gerenzano e distrutto lo stesso tetto di Palazzo Fagnani, l’edificio storico è tornato a ospitare un evento culturale.
Domenica si è infatti svolto il primo incontro, ritardato a causa dell’emergenza maltempo, della nuova edizione di «Un tè con l’autore», iniziativa organizzata dalla «Cooperativa Scelag», in collaborazione con la Pro loco e con il patrocinio comunale.
Un tè con il giornalista Paolo Pasi
La rassegna è stata aperta da Paolo Pasi, scrittore, musicista e giornalista di Rai Tre, che ha presentato il suo ultimo romanzo-inchiesta, dal titolo «Sacco e Vanzetti La salvezza è altrove», edito da Eleuthera. Il testo ricostruisce la nota vicenda dei due anarchici italiani, emigrati negli Stati Uniti, condannati a morte dopo un lungo processo indiziario e giustiziati nonostante le proteste.
L’autore, alla presenza di un folto e molto interessato pubblico, ha ricostruito il profilo psicologico e umano dei due italiani processati. Pasi, presentato da Ezia Moroni, ha arricchito la presentazione con alcune canzoni dedicate alla tragica vicenda tra le quali «Two good men» di Woody Gouthrie e «Here's to you, Nicola and Bart» di Joan Baez. Infine è stato proiettato un video di presentazione del libro avente come sottofondo la canzone «Sacco e Vanzetti» del tenore Raoul Romito del 1927.
Il commento del presidente della Cooperativa Scelag
«L’incontro ha interrotto un periodo di chiusura forzata della rassegna a causa dei danni provocati alla sede della cooperativa dalla grandinata ma, per fortuna, la riapertura è stata coronata da grande successo di pubblico. Al termine della presentazione è stato servito il tè accompagnato da apprezzati dolci casalinghi. La prossima iniziativa nell'ambito della rassegna di libri si terrà domenica 17 marzo con un omaggio speciale a Frida Khalo e Alda Merini e alle loro poesie», commenta il presidente della «Scelag», Pier Angelo Gianni.