De Andrè "ospite" a La Tela di Rescaldina con il libro di Mario Bonanno
Nel suo libro, Bonanno racconta e analizza a 50 anni di distanza uno degli album cruciali della produzione e del pensiero di De Andrè, "La buona novella"
Dalle 21 sulla pagina Facebook dell’osteria sociale La Tela di Rescaldina, interviene l’autore di “Non avrai altro Dio all’infuori di me, spesso mi ha fatto pensare” intervistato da Gigi Marinoni: appuntamento mercoledì 16.
De André e l'album "La buona novella" a La Tela con il libro di Bonanno
Pubblicato 50 anni fa, ma sempre attuale. L’album “La buona novella” di Fabrizio De Andrè rivive nella serata di mercoledì 16 dicembre (alle 21) sulla pagina Facebook de La Tela di Rescaldina. In attesa di tornare a promuovere incontri e concerti dal vivo, l’osteria sociale del buon essere, in collaborazione con l’Ecoistituto della Valle del Ticino, propone la presentazione del libro di Mario Bonanno “Non avrai altro Dio all’infuori di me, spesso mi ha fatto pensare” (Stampa Alternativa). L’autore, intervistato dal giornalista Gigi Marinoni, interverrà insieme con Massimo Germini, insegnante e musicista, chitarrista di Roberto Vecchioni.
"La buona novella", cinquant'anni dopo
Scrittore appassionato di musica, Bonanno nel suo ultimo libro rilegge l’opera di De Andrè ispirata alla storia di Gesù di Nazareth e tratta dai vangeli apocrifi e, attraverso analisi dei testi, interviste e dichiarazioni dello stesso De Andrè, la ripropone in tutta la sua attualità. Pubblicata proprio durante la rivolta del Sessantotto, “La buona novella” è infatti un album cruciale per il cantautore genovese.
"Credo che le istanze migliori e più sensate del Sessantotto fossero molto simili a quelle che Gesù, 1969 anni prima, aveva portato avanti schierandosi contro gli abusi del potere e i soprusi dell’autorità. In nome di un egalitarismo, di una fratellanza universale che poi non si è verificata - ha detto lo stesso De Andrè - Non ho voluto inoltrarmi in sentieri per me difficilmente percorribili come la metafisica o addirittura la teologia. In primo luogo perché non ci capisco niente, in secondo luogo perché ho sempre pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarselo. Il che è esattamente quello che ha fatto l’uomo da quando ha messo i piedi sulla Terra".
Per Bonanno, “La buona novella” non è il disco dell’abiura. Non è il disco in cui Fabrizio De Andrè ripiega su sponde confessionali o, addirittura, metafisiche. Ma è un’opera che si offre all’ascolto piuttosto come album cruciale, che aggiorna il peace & love della cultura hippy alla protesta pre e post sessantottina.
L'autore: Mario Bonanno
Mario Bonanno scrive articoli e libri sui cantautori italiani. Nella collana Grande Sconcerto di Stampa Alternativa ha già pubblicato: “Che mi dici di Stefano Rosso? Fenomenologia di un cantautore rimosso”; “Rosso è il colore dell’amore. Intorno alle canzoni di Pierangelo Bertoli”; “Io se fossi Dio. L’apocalisse secondo Gaber”; “La musica è finita. Quello che resta della canzone d’autore italiana”; “È vero che il giorno sapeva di sporco. Riascoltando Disoccupate le strade dai sogni di Claudio Lolli”; “Ho sognato di vivere. Variazioni sul tema del tempo in Roberto Vecchioni” e “Francesco De Gregori. Il sovversivo della forma”.