Astronomia

Alla scoperta dei grandi misteri del Sole

Ultime notizie dall’infuocato interno della corona e dalle gelide profondità della eliosfera nella conferenza del gruppo astronomico di Tradate

Alla scoperta dei grandi misteri del Sole
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Col Gat alla scoperta dei grandi misteri del Sole. Appuntamento lunedì 17 al cinema Grassi di Tradate

I grandi misteri del Sole rivelati dalle due missioni

L’ umanità è per la prima volta in un momento magico e decisivo per capire i misteri del Sole. Alle 6 (ora italiana) del 10 febbraio 2020, l’ Esa (Agenzia Spaziale Europea) ha lanciato da Capo Canaveral la sonda Solar Orbiter destinata, in 5 anni, ad orbitare  per 22 volte attorno al Sole  da ‘soli’ 50 milioni di km per  studiarne per la prima volta i misteriosi poli. Il 12 agosto 2018 la Nasa aveva lanciato la sonda Parker Solar Probe, per esplorare l’interno della corona (la regione al di sopra delle superficie solare in cui la temperatura sale a qualcosa come 2 milioni di °C) sfiorando ripetutamente la nostra stella: il quarto passaggio ravvicinato è avvenuto lo scorso 29 gennaio 2020 a soli 18 milioni di km e l’ultimo passaggio, il 24°, avverrà a soli 6,3 milioni di km.

Sole 2020, cantiere aperto per l’astrofisica

 

Il Gruppo Astronomico Tradatese ha organizzato una serata dedicata a queste due fantastiche missioni. Così, lunedì 17 febbraio 2020, alle 21 al Grassi tornerà a Tradate Giuseppe Bonacina, storico collaboratore del Gat e grande esperto di fisica solare, che parlerà sul tema: “Sole 2020, cantiere aperto per l’astrofisica”.

Serata curata dall’esperto Bonacina

Per l’occasione Bonacina presenterà anche alcune delle splendide immagini ad alta risoluzione della superficie solare che, realizzate dall’ avveniristico telescopio solare DKIST (Daniel K. Inouye) di 4 metri, situato sull’ isola hawaiana di Maui, hanno fatto di recente il giro del mondo per la loro bellezza  ed importanza scientifica.

“Ma c’è un altro occhio elettronico che ci sta fornendo dati insospettabili sul funzionamento del Sole. – illustra il presidente del Gat Cesare Guaita - Non si tratta né di uno strumento nuovo né di uno strumento vicino al Sole. Si tratta infatti della sonda Voyager 2 che il 5 novembre 2018 ha attraversato la eliopausa (ossia la regione di influenza del Sole sui pianeti) a 120 UA dal Sole (8 volte la distanza Terra-Sole…) , dove si eguagliano le contrapposte pressioni del vento solare e del vento interstellare. La gemella Voyager 1 aveva fatto la stessa cosa il 12 agosto 2012 a 122,6 UA.

Le due Voyager, lanciate nel 1977 per esplorare i pianeti lontani e poi inoltrarsi nello spazio interstellare, hanno sostanzialmente confermato il modello teorico della eliosfera riguardo a struttura e condizioni fisiche, ma non alla forma. Prevista a coda di cometa (tail model) per il movimento locale dell’intero sistema solare nella galassia, si è rivelata pressoché sferica (bubble model) a causa dell’intensità e unidirezionalità del campo magnetico interplanetario. Una sonda simile ma potenziata, la IMAP (Interstellar Mapping and Acceleration Probe), sarà attiva dal 2024”

20 anni di progressi scientifici

In sostanza negli ultimi 20 anni si stanno facendo progressi sul funzionamento della nostra stella inimmaginabili più di un secolo fa. Basti ricordare la curiosa convinzione di William Herschel (1738-1822), astronomo inglese famoso per la scoperta di Urano (1781) secondo cui il Sole potesse  essere addirittura abitato. Un’idea a dir poco ‘audace’  ma inserita nel tema, allora molto dibattuto della “pluralità dei mondi”, cioè della possibile esistenza di esseri intelligenti simili all’uomo sulla Luna e i pianeti del sistema solare.

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