Serata al Grassi alla ricerca di civiltà extraterrestri

Sul palco il dottor Maccone, che spiegherà le ricerche e i dati raccolti alla ricerca di civiltà evolute nell'universo.

Serata al Grassi alla ricerca di civiltà extraterrestri
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Nuova serata al Grassi con il Gruppo Astronomico Tradatese alla scoperta dello spazio e dei suoi segreti.

Serata al Grassi: c’è vita nello spazio?

Grande attesa a Tradate  per la serata di lunedì 11 novembre. Alle 21 al Cinema Grassi  sarà infatti ospite del Gat, Gruppo Astronomico Tradatese,  il dottor Claudio Maccone, scienziato  di fama internazionale (ha pubblicato molti libri e  più di 100 articoli su riviste scientifiche)  ed uno dei massimi sostenitori del Seti, ovvero di tutte le ricerche  intese a scoprire e contattare altri esseri intelligenti nella Via Lattea, la nostra galassia.

Alla ricerca di civiltà extraterrestri

Su questo tema Maccone ha organizzato a Milano il 15-16 luglio scorso, il grande congresso internazionale “Life in the Universe”, al quale hanno partecipato scienziati da tutto il mondo.  Maccone, che tra l’altro è un formidabile conferenziere, parlerà sul tema: “La ricerca di civiltà extraterrestri tra timore e realtà“.

Questione di probabilità

Las presenza di civiltà extraterrestri è tutta una questione di probabilità:  il  numero di pianeti extrasolari scoperti dagli astronomi è in continuo aumento, infatti  a fine ottobre 2019 erano stati  confermati  4118 pianeti attorno a 3063 stelle (quindi, spesso, più di un pianeta per stella). Tra quelli solidi, molto numerosi e spesso  con massa non molto differente da quelle della Terra, i più interessanti sono quelli situati nella fascia di abitabilità,  ossia ad una distanza dalla loro stella dove la temperatura permetta l’acqua liquida. La stima appena riportata si riferisce a meno di mezzo milione di stelle  nel raggio di circa 3000 anni luce. Ma siccome la Via Lattea ha un diametro di 100 mila anni luce e una popolazione di almeno 400 miliardi di stelle, si stima che ci siano almeno  40 miliardi di pianeti solo nella galassia in cui noi abitiamo. Questa è la ragione per cui egli astronomi del Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence) stanno intensificando sempre di più i  loro sforzi. Lo scopo è quello di cercare indizi scientifici dell’esistenza di altre civiltà come la nostra, o anche più avanzate.

Il paradosso di Fermi

Ad oggi, però, di alieni nemmeno l’ombra nonostante appunto la presenza di tanti pianeti potenzialmente ospitali per la vita, almeno per come la intendiamo noi. Dove sono? E’ la domanda che si fece anche il fisico italiano Enrico Fermi, generando il suo famoso paradosso: “Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non ne abbiamo ancora ricevuto le prove?”. Le risposte possono essere molteplici: potremmo essere soli nell’universo, potremmo non esserlo ma essere troppo lontani da civiltà evolute, ammettendo che queste vogliano mettersi in contatto con noi oppure, secondo un’ipotesi più fatalistica, le civiltà evolute hanno una durata estremamente limitata rispetto all’età dell’universo, e quindi queste potrebbero essere esistite, ma anche essere già estinte.

Dati e ipotesi al Grassi

Maccone lunedì partirà dai dati raccolti dalle ricerche del Seti, iniziate nel 1960: circa mille miliardi di dati tutti a disposizione del pubblico grazie a internet. “Ma la cosa strana (o logica ?) – spiegano dal Gat – è che finora  non sia stata trovata  nessuna traccia di civiltà extraterrestri. Il perché di questa situazione  è fonte di grande dibattito tra gli scienziati  che lavorano con Maccone e le risposte sono spesso completamente antitetiche: siamo soli? Siamo talmente distanti da essere irraggiungibili? Siamo così poco evoluti da non esserci accorti di eventuali segnali alieni? Tutti però concordano  nel pensare che, se effettivamente esistessero altre civiltà galattiche, sarebbe proprio questa l’epoca storica  adatta  per un contatto diretto. E’ necessario quindi, secondo Maccone, prepararci per tempo a questa shoccante eventualità, per sapere come comportarci e come gestire uno degli eventi più sconvolgenti di tutta la storia umana”.

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