Archeologia

A Castelseprio una scoperta che riscrive la storia

Fino a oggi in nessun altro scavo del Parco era stata trovata una struttura così antica

A Castelseprio una scoperta che riscrive la storia
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Una scoperta destinata a cambiare profondamente la conoscenza storica del sito archeologico di Castelseprio.

Strutture romane nell'insediamento di Castelseprio

Durante la nona campagna di scavi, conclusasi il 25 luglio nell’area della "casa medievale", gli archeologi hanno riportato alla luce una struttura muraria risalente al IV secolo d.C., la più antica mai rinvenuta nel Parco Archeologico. Fino a poche settimane fa, la storia più antica di Castelseprio era avvolta nel mistero e non esistevano prove certe sul periodo di fondazione della città.

Il sito era conosciuto soprattutto per il suo glorioso passato medievale e longobardo. Ma il recente ritrovamento, effettuato sotto gli strati medievali, ha cambiato le carte in tavola: un muro in ciottoli legati da malta, accompagnato da frammenti ceramici databili tra la fine del III e l’inizio del V secolo d.C., testimonia che l’area era abitata già in epoca tardo-romana.

Un muro che riscrive la storia

Secondo gli archeologi Luca Polidoro (Direzione regionale Musei Lombardia) e Marco Sannazaro (Università Cattolica di Milano), si tratta della prima muratura tardo-romana mai rinvenuta a Castelseprio.

Una scoperta che apre a nuove ipotesi sulla continuità insediativa del sito: da presidio romano a centro altomedievale, senza soluzioni di continuità. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra enti locali, università e fondazioni del territorio, con il coinvolgimento di studenti e studiosi da tutta Italia.

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scavi castelseprio

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Si tratta di un rinvenimento molto importante, in quanto  sino a oggi in nessun altro scavo del Parco era stata trovata una struttura così antica. Essa permette di affermare che l’insediamento di  Castelseprio nacque prima del Medioevo, in un momento in cui ancora l’Impero Romano esisteva.

"Siamo lieti di annunciare questa fondamentale scoperta - ha dichiarato Rosario Maria Anzalone, direttore dei musei statali lombardi - che testimonia come la corretta gestione dei luoghi della cultura non possa prescindere da una preziosa e costante attività di studio e ricerca. Le mie più sentite congratulazioni al team di professori e archeologi, veri protagonisti di questa scoperta".

Una ricerca collettiva

Lo scavo della "casa medievale" è stato condotto in regime di concessione ministeriale dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, in partenariato con la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, la Provincia di Varese e il Comune di Castelseprio.

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Alla direzione scientifica, il professor Marco Sannazaro. Vi hanno preso parte docenti, studenti e professionisti provenienti da tutta Italia. Il progetto è stato finanziato grazie al contributo di Università Cattolica, Fondazione comunitaria del Varesotto, Rotary club Tradate, Busto Arsizio, Gallarate, Legnano e Regione Lombardia (nell’ambito dell’Avviso cultura 2025).

"Grazie a questo scavo – ha sottolineato Luca Polidoro – saremo in grado di capire qualcosa di più sulle origini di questo straordinario insediamento. La scoperta si inserisce all’interno di un articolato panorama di ricerche che, annualmente, vengono condotte in sinergia con vari Atenei. Il Parco di Castelseprio sta confermando e arricchendo il suo ruolo come imprescindibile punto di riferimento nel panorama della ricerca archeologica".

Il commento del sindaco

Non nasconde la soddisfazione neppure il sindaco di Castelseprio, Silvano Martelozzo:

"Potremmo essere in presenza di una scoperta molto rilevante, che arricchisce la storia e il valore del nostro Parco Archeologico, da sempre principale punto di riferimento culturale del territorio. Auspico che questo ritrovamento possa essere l’inizio di ulteriori campagne di scavo, per comprendere meglio l’illustre passato di Castelseprio".

Le ricerche continuano

Le indagini non si fermano. Nei prossimi mesi gli archeologi potranno proporre un inquadramento cronologico più preciso e una ricostruzione più dettagliata dell’edificio ritrovato. Durante il mese di agosto, la direzione regionale Musei nazionali Lombardia ha organizzato visite guidate aperte al pubblico, per consentire di assistere in diretta al lavoro degli archeologi.