Voto di scambio a Lonate Pozzolo, tutti assolti
I fatti contestati sarebbero avvenuti prima della modifica della legge, e quindi non sarebbero punibili.
La decisione del Gup di Milano Tiziana Gueli a chiusura del processo per rito abbreviato chiesto da cinque imputati accusati di voto di scambio. Tra loro, l'ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, oltre all'ex coordinatore regionale dei Cristiano Democratici Peppino Falvo, l'imprenditore Salvatore De Novara e la figlia Francesca (all'epoca assessore a Lonate Pozzolo) e Cataldo Casoppero, già condannato dal Tribunale di Busto a 14 anni perchè ritenuto affiliato alla cosca di Legnano-Lonate Pozzolo.
Voto di scambio con la 'ndrangheta, "il fatto non sussiste"
Secondo il Gup milanese "il fatto non sussiste". Nessun voto di scambio a Lonate Pozzolo, i fatti venuti alla luce con l'indagine Krimisa non sono stati ritenuti punibili in quanto avvenuti prima della modifica della legge sulla materia.
Il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano aveva chiesto pene fino a 5 anni di reclusione, ritenendo che Falvo avesse fatto da intermediario fra Salvatore De Novara e Rivolta per le elezioni del maggio 2014. In base a quanto ricostruito dalle indagini, l'accordo avrebbe fatto arrivare al candidato circa 300 voti da famiglie calabresi e in cambio avrebbe portato in giunta Francesca De Novara, figlia dell'imprenditore.
"Non si capisce quale sia lo spunto investigativo che ha indotto la procura a mettere in piedi questa accusa - ha commentato il legale di Rivolta, Jacopo Pensa - Non c'era uno straccio di prova. Comunque, da quello che emerge dal dispositivo, il giudice ha collocato i fatti in cui la nuova legge non era ancora in vigore". Soddisfatto dell'assoluzione anche l'avvocato di Falvo, Gabriele Maria Vitiello: "Dopo tre anni di ansie e di notti insonni si restituisce la giusta dignità a una persona per bene e alla sua famiglia. La sentenza conferma l'assoluta innocenza ed estraneità ai fatti del mio assistito".