Venegono-Tradate

Violenza sul treno e in stazione, istanza di scarcerazione per uno degli imputati

Dopo il diniego del Tribunale di Varese, i legali del 22enne hanno presentato una nuova richiesta al Riesame. Con la stessa tesi: al momento dei fatti si trovava in un bar

Violenza sul treno e in stazione, istanza di scarcerazione per uno degli imputati
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Dopo il diniego del Gip di Varese, i legali difensori di uno dei due imputati per la violenza sul treno avvenuta fra Tradate e Venegono lo scorso 3 dicembre hanno ripresentato la richiesta di scarcerazione per il loro assistito: stando ai dati del gps del suo telefono non si sarebbe trovato sul treno al momento dei fatti.

Violenza sul treno, i dati del Gps per "scarcerare" il 22enne

Il teorema presentato dai legali è lo stesso portato il mese scorso davanti al giudice varesino: le analisi tecniche fatte svolgere dalla difesa sul suo telefono avrebbero rivelato, tramite il sistema Gps e la cronologia degli spostamenti memorizzata dall'account Google, che il 22enne non poteva trovarsi sul treno diretto a Venegono e poi in stazione al momento delle violenze (la prima avvenuta, la seconda sventata) ai danni di due ragazze di 21 anni.

In quegli orari infatti, avevano già spiegato i legali, il tradatese si sarebbe trovato in un bar in Varesina e poi al McDonald's. Troppo lontano dai luoghi del delitto.

Il Tribunale di Varese però aveva rigettato l'istanza di scarcerazione (al momento, il giovane si trova in custodia cautelare in carcere) perchè, secondo il giudice, vi sarebbe stato un "buco temporale" di almeno un ora tra le due geolocalizzazioni registrate. Buco che cade proprio nel momento delle violenze. Una controdeduzione che i difensori rigettano, cercando ragione nel Riesame che dovrebbe esprimersi nella prossima settimana.

Il processo, intanto, si avvicina: il 5 luglio la prima udienza.

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