Video, foto e parole del “No paura day” a Bergamo: in 600 cantando "la pandemia è una fesseria"
L'iniziativa si è svolta pacificamente e senza disordini. Si è parlato di campagna vaccinale come "sperimentazione", di protocolli sanitari "funzionali allo svilimento del Paese", di le mascherine "strumenti nocivi per la salute"
La pandemia "è una bugia, una fesseria", la campagna vaccinale "è una sperimentazione", i Dpcm "provvedimenti dal sapore di bullismo legislativo", i protocolli sanitari "funzionali allo svilimento del Paese" a favore dell’alta finanza. E ancora: le mascherine sarebbero "strumenti nocivi per la salute" utili solo per difendersi "da gendarmi zelanti e cittadini ipocondriaci". Ma soprattutto, mass media e istituzioni hanno creato un clima di terrore che ha descritto "una situazione non reale: non era reale l’esistenza di un virus violento, che poteva essere governato se non avessero abbandonato tante persone a domicilio".
Video, foto e parole del “No paura day”
Chi, domenica 18 aprile, ha attraversato il Sentierone ha avuto l’occasione di ascoltare queste e molte altre tesi che, nell’immaginario collettivo, vengono accostate a posizioni negazioniste, no-mask o no-vax. Gli organizzatori del “No paura day”, così come i circa 600 sostenitori che hanno riempito il centro piacentiniano, ci tengono però a precisare che non sono "negazionisti, no-mask o no-vax", che riconoscono l’esistenza del Covid (qualcuno dice anche di essere stato contagiato e di essere guarito dopo giorni di malessere acuto) ma che sono "per la libertà di pensiero e di parola, consapevoli che nell’attuale panorama mediatico, qualsiasi voce non allineata con la vulgata ufficiale degli organi di comunicazione viene brutalmente stroncata".
Anzi, come ha sostenuto il relatore e magistrato Angelo Giorgianni, le etichette che la stampa addosserebbe loro, comprese quelle della nostra testata bergamasca che è stata salutata affettuosamente e garbatamente dal palco con il gesto dell’ombrello in virtù dell’articolo in edicola questa settimana, sarebbero "diffamazioni gratuite funzionali per dividere le persone".
"L’antidoto alla paura è il coraggio"
Nonostante le premesse polemiche, la manifestazione, organizzata per la prima volta a Cesena a novembre, si è svolta senza alcun tipo di criticità o disordini. La moderatrice dell’evento, Manuela Gilardi, non appena iniziata la manifestazione ha chiesto un minuto di silenzio per le morti causate dal Covid, "una cicatrice e una ferita indelebile per tanti di noi". Ma ha subito aggiunto che le macerie prodotte dalla "gestione cialtronesca del virus" sono diventate il pretesto "per impedirci di risollevare le teste e guardare al futuro, per detenere in regime di isolamento nelle Rsa i nonni ora vaccinati e sopravvissuti alle ondate epidemiche".
Tra un coro e l’altro al grido di "Libertà! Libertà!", interventi e cartelli che sottolineavano che "pretendere la verità e la libertà non è essere negazionisti. Basta etichette", il Sentierone si è riempito di giovani, adulti e genitori con figli al seguito: "Cittadini liberi – sottolineano -, liberi pensatori, orfani di partito e senza un’opposizione che è alla base della democrazia".
Nonostante alcune persone non si rassegnassero a utilizzare la mascherina, la maggior parte dei partecipanti l’ha indossata. Ma non a tutela della propria salute o di quella altrui, bensì per strategia. "Prima di iniziare vogliamo raccomandare l’uso della mascherina, a cui gli organizzatori sono contrari non per bastiancontranesimo (la Treccani indicherebbe il termine bastiancontrarismo, tanto cacofonico quanto il precedente) ma perché chiaramente scritto anche sulla confezione che non servono a bloccare la diffusione del virus, tanto meno all’aperto – ha detto la presentatrice -. Tuttavia siccome sono diventate un pretesto per dividere il popolo, non vogliamo porgere il fianco a questo tipo di strumentalizzazione. Il “No paura day” vuol dare voce a chi voce non ne ha avuta, i relatori hanno portato la propria esperienza per condividere idee, testimonianze e proposte purtroppo troppo spesso occultate o ignorate dall’informazione ufficiale".