Lonate

Vaccini Made in Italy? Servono i bioreattori: la Samic di Lonate è pronta a produrli

L'azienda, leader nella produzione di reattori chimici, è pronta a convertirsi per produrre quelli necessari ai vaccini

Vaccini Made in Italy? Servono i bioreattori: la Samic di Lonate è pronta a produrli
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L’azienda Samic Spa di Lonate Ceppino è stata protagonista della puntata di Agorà (Rai3) che ha fatto luce sulle tecnologie indispensabili per arrivare all’indipendenza produttiva nel campo dei vaccini. L’amministratore delegato Giancarlo Saporiti: “Così come produciamo reattori per il settore chimico, siamo in grado di realizzare i bioreattori per l’industria farmaceutica. I tempi, però, non sono immediati. Siamo pronti a lavorare giorno e notte”.

Vaccini Made in Italy, serviranno i bioreattori

Indipendenza produttiva, esproprio dei brevetti, vaccini Made in Italy: il problema vero per produrre vaccini anti-Covid in Italia è l'assenza di bioreattori. Al di la dei propositi autarchici e dei toni di guerra contro "Big Pharma", per produrre vaccini non basta avere la ricetta, come fossero delle torte. Il primo ostacolo è l'attrezzatura e in particolare la disponibilità di impianti dove produrre i vaccini.

La Samic di Lonate è pronta

Eppure, il know-how c’è ed è a disposizione. A due passi. Elemento fondamentale per produrre i vaccini sono infatti i bioreattori, tecnologia di cui il made in Italy è leader mondiale nella costruzione. Ad esserne custodi sono le imprese che producono gli strumenti a pressione per gli impianti industriali dei settori dell’energia, dell’oil & gas, chimico, petrolchimico e, appunto, farmaceutico. Una di queste aziende è presente anche in provincia di Varese: la Samic Spa di Lonate Ceppino, guidata da Giancarlo Saporiti che è anche il Presidente del Comitato per la Piccola Industria (ossia le aziende con meno di 100 dipendenti) dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Realtà che, proprio questa mattina, per approfondire il tema della capacità italiana di diventare nei prossimi mesi produttrice di vaccini anti-Covid, è stata protagonista della trasmissione Agorà di Rai 3 (clicca qui per rivedere la puntata).

samic spa

Il breve passo dal chimico al farmaceutico

"Attualmente – spiega Giancarlo Saporiti – la nostra azienda è produttrice di reattori soprattutto per il comparto chimico. Un reattore è, in pratica, un involucro, un enorme cilindro alto anche diverse decine di metri, dove vengono inserite sostanze chimiche e dove avvengono reazioni con scambio termico e miscelazione per la produzione di sostanze ad uso industriale. Chi però, come noi, produce reattori è benissimo in grado, perché ha la padronanza della tecnologia, anche di produrre dei bioreattori necessari per realizzare i vaccini anti-Covid. I bioreattori infatti sono di fatto dei reattori. Unica differenza è che, invece di funzionare secondo principi chimici, funzionano secondo principi biologici".

In sostanza: l’industria italiana che oggi produce reattori per tutto il mondo, può anche produrre quei bioreattori oggi indispensabili per mettere in piedi un sistema produttivo italiano di vaccini per accelerare sul fronte della campagna di immunizzazione della popolazione.

Serve tempo

Samic Spa è tra queste realtà, che a questo punto diventano fondamentali per incrementare il numero di bioreattori funzionanti in Italia, oggi del tutto insufficienti per arrivare ad un’indipendenza produttiva del vaccino. Occorre, però, fare presto. Un reattore, così, come un bioreattore non si costruisce in due giorni.

"Per i nostri reattori – come ha spiegato ad Agorà Saporiti – il tempo di realizzazione va dai 6 agli 8 mesi. Ovviamente il sistema produttivo italiano, di fronte all’emergenza, potrebbe fare fronte comune e mettersi alla prova per accelerare il più possibile i tempi che, però, difficilmente potrebbero essere inferiori ai 50 giorni, lavorando giorno e notte senza sosta".

Imprese come Samic Spa, insomma, sono pronte a far fronte comune. Le competenze ci sono. L’industria italiana dei reattori oggi esporta il 90% di ciò che produce. Impianti mastodontici che hanno bisogno di competenze e spazi di realizzazione. Proprio nell’azienda di Lonate Ceppino è presente la buca per la costruzione di reattori più grande d’Italia. Una dotazione indispensabile se si pensa che per il petrolchimico questo tipo di prodotti possono arrivare ad un’altezza variabile tra i 30 e i 50 metri con un peso di oltre 100 tonnellate.

“Noi produttori italiani di apparecchiature a pressione – spiega Saportiti – siamo un’eccellenza mondiale, abbiamo il know-how e le migliori tecnologie. Un’eccellenza che il mercato internazionale ci riconosce. Vogliamo mettere a disposizione del sistema nazionale queste nostre capacità per affrontare la crisi che stiamo vivendo. Noi ci siamo. Siamo pronti alla sfida”.

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