Vaccini Covid, Moratti in Commissione: "Chiusura della Fase 1 il 5 marzo"
La fase 1 bis che scatterà da marzo occuperò tutto il mese, dedicato a over 60, malati cronici e pazienti fragili
In Commissione Regionale Sanità l'assessore al Welfare Letizia Moratti ha delineato la roadmap delle vaccinazioni Covid alla luce delle nuove previsioni di fornitura di fiale e dosi.
Vaccini Covid: prima boa il 5 marzo
La prima fase della campagna vaccinale, quella riservata al personale sanitario ed ospedaliero e di ospiti e operatori delle RSA, dovrebbe concludersi il 5 marzo. "Se non dovessero intervenire modifiche nel piano consegne", ha precisato l'assessore Moratti. Un passaggio necessario il punto fatto oggi in Commissione dall'assessore, alla luce delle notizie e delle consegne ridotte di vaccini da parte di Pfizer e, da febbraio (forse) di AstraZeneca. Consegne ridotte che di fatto hanno costretto le strutture lombarde a concentrarsi sulla sola somministrazione delle dosi di richiamo, rimettendo il lista di attesa numerose RSA che si stavano preparando alla prima iniezione.
Dopo la Fase 1, la 1 bis
Dal 5 marzo potrà quindi partire la Fase 1 bis sulla quale, ha detto la Moratti, "ci stiamo confrontando con la struttura commissariale in funzione degli indirizzi nazionali e in relazione alle effettive dosi disponibili". Tra le categorie inserite in questa fase, ha specificato l'Assessore, ci "sono la residenzialità psichiatrica, l'assistenza domiciliare, i centri diurni, i farmacisti, le confprofessioni (dentisti, odontoiatri), la sanità militare e la polizia di stato, gli ambulatori accreditati, i medici liberi professionisti e gli informatori scientifici del farmaco".
E la Fase 2
Più rapida questa fase "di mezzo" che dovrebbe permettere di immunizzare tutti coloro che operano in ambito sanitario dentro e fuori le strutture territoriali e gli ospiti delle strutture protette: fine prevista 25/26 marzo. Da allora, via alla Fase 2 con ultra ottantenni (circa 700mila) e la fascia di popolazione fra i 60 e i 79 anni (2 milioni) insieme a pazienti fragili e malati cronici indipendentemente dall'età.
I numeri dei vaccini
Intanto all'ultimo aggiornamento la Lombardia ha raggiunto le 246.271 vaccinazioni fatte a fronte di 305.820 consegnate, il 78,5% .
"La Lombardia dimostra di avere una macchina perfettamente rodata e funzionante –ha sottolineato il Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti a margine dei lavori - e la nostra è la prima regione italiana per numero di vaccini somministrati: purtroppo stiamo registrando dei ritardi significativi rispetto al crono programma delle consegne ipotizzato dal Governo e ci auguriamo che il Governo possa quanto prima adempiere alla distribuzione delle dosi previste nei tempi concordati. Altrimenti il rischio è di avere una macchina pronta ma ferma per responsabilità altrui".
Durante la seduta di Commissione, alla quale l’Assessore Moratti ha partecipato per circa due d’ore, numerosi sono stati gli interventi e le richieste di chiarimenti avanzate da Consiglieri dei gruppi di minoranza e maggioranza, a molte delle quali l’Assessore Moratti ha fornito subito risposta, riservandosi di mantenere con la Commissione un dialogo proficuo e costante.
QUI I DATI SULLA CAMPAGNA VACCINALE IN ATS INSUBRIA E LE PROSSIME CONSEGNE
I numeri dei ricoveri
Come procede invece dal punto di vista dei ricoveri e della pressione sugli ospedali lombardi? Guardando i due grafici forniti dalla Regione (nella galleria a fine paragrafo), bene. Il trend delle dimissioni si è rallentato ma prosegue la sua fase calante. E diminuiscono anche i posti letto dedicati sia in terapia intensiva sia nei reparti Covid non intensivi, mantenendo comunque una "quota di sicurezza" in grado di assorbire eventuali risalite improvvise in attesa di riattivare nuovi posti letto.
"Al momento - ha evidenziato l'assessore - i ricoverati con sintomi Covid in Lombardia sono 4659 a fronte di 5302 posti letto dedicati, mentre in terapia intensiva sono tuttora ricoverati 451 pazienti dei quali solo 392 sono tuttora positivi al Covid mentre gli altri 59, pur necessitando ancora di cure intensive, si sono negativizzati".