Vaccini, AstraZeneca annuncia già ritardi. Il 27 la valutazione dell'Ema
Mentre si aspetta l'autorizzazione da parte dell'Ema e il Commissario Arcuri prepara la causa legale contro il taglio delle dosi da Pfizer, un'altra doccia gelata sul fronte vaccini
L'annuncio di AstraZeneca gela le speranze: anche il suo vaccino, ammesso che il 27 riceva l'autorizzazione dell'Ema, subirà forti ritardi. L'Italia prevedeva entro fine marzo di riceverne 16 milioni di dosi.
Dopo Pfizer, ritardo annunciato per le consegne di AstraZenca
Non saranno 16 milioni di dosi ma, forse, 7. Un duro colpo quello annunciato dai vertici di AstraZeneca, l'azienda farmaceutica che ha sviluppato insieme all'università di Oxford il vaccino su cui l'Italia aveva puntato di più. Vaccino cruciale per l'avvio della seconda fase della campagna vaccinale, l'unico finora che potendo essere conservato a temperature "da frigorifero", di pochi gradi, permette di partire con un'opera di somministrazione diffusa sul territorio e senza troppe difficoltà logistiche.
Sempre che, ovviamente, il 27 gennaio l'Ema ne autorizzi l'uso e con l'incognita di eventuali "prescrizioni" che potrebbero limitarlo magari sotto una certa soglia d'età.
Mentre si aspetta tutti la decisione dell'autorità europea, la batosta: l'azienda tramite un suo portavoce ha infatti anticipato che "i volumi iniziali saranno inferiori a quanto originariamente previsto a causa della riduzione dei rendimenti in un sito di produzione all'interno della catena di fornitura europea".
Quanto inferiori? Si parla del 60%. Un ulteriore, e pesante, ostacolo ai programmi della campagna vaccinale che già ha dovuto tirare il freno dopo la riduzione delle consegne da parte di Pfizer.