Nipote o figlia malata al telefono, servono soldi: arrestati gli autori di 15 truffe agli anziani
Lei si fingeva la figlia, o la nipote della vittima dicendo di trovarsi, malata, in ospedale e chiedendo soldi e gioielli per pagare le cure. Un copione messo in scena più volte anche nella nostra provincia
La Polizia di Stato di Varese ha arrestato una coppia di truffatori responsabili di molteplici episodi di raggiri e truffe agli anziani.
Truffe agli anziani, coppia in manette
Nella mattinata di sabato 13 novembre, la Polizia di Stato di Varese ha eseguito due misure di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Varese su conforme richiesta della Procura di Varese. Destinataria una una coppia di cittadini polacchi, nati rispettivamente nel 1994 il primo e nel 1991 il secondo, senza precedenti di polizia ed in Italia senza fissa dimora, gravemente indiziati di essere gli autori di 15 episodi di truffe ai danni di anziani, posti in essere prevalentemente nel territorio di questa provincia, ma non solo, anche a Vercelli, Crema e Rimini. Truffe che sarebbero fruttate loro circa mezzo milione di euro.
Lei finta nipote, lui falso medico
Gli episodi ricostruiti dagli investigatori della Squadra Mobile sono relativi al periodo fra aprile e settembre di quest'anno. Vittime anziani, soli in casa, che sono stati raggiunti sull’utenza fissa dalla telefonata della sedicente figlia o nipote, che il più delle volte piangendo riferiva al malcapitato anziano di stare molto male, e di essere ricoverata in ospedale a causa delle conseguenze del Covid-19 che aveva appena scoperto di avere contratto. In alcune circostanze passavano il telefono al presunto medico del reparto, che in un caso ha anche detto alla vittima presa di mira che il parente era appena svenuto perché non riusciva a respirare bene.
Dopo aver posto l’anziano in stato di prostrazione e disperazione ecco la richiesta: radunare velocemente soldi e gioielli da consegnare ad un emissario dell’ospedale, che avrebbe raggiunto l’anziano sotto casa di lì a poco.
Ed immancabilmente l’anziano si spogliava di tutto quello che aveva in casa per consegnarlo al truffatore, in un caso anche chiedendo dei soldi in prestito al vicino di casa, i cui dubbi non sono stati sufficienti per scardinare il senso di disperazione della vittima che voleva fare di tutto pur di aiutare la persona cara.
Refurtiva recuperata
Solo in pochi casi la potenziale vittima si è accorta di qualcosa che non andava, e ha interrotto la telefonata chiamando il parente accertandosi che andava tutto bene.
Ma numerosi altri sono i casi che sono sotto la lente di ingrandimento della Squadra Mobile, verificatisi in varie città del centro-nord Italia, per un danno di ulteriori 300.000 euro circa.
A carico dei due arrestati è stato possibile sequestrare parecchia refurtiva, fra contanti e gioielli, che in parte sarà restituita ad alcune delle vittime che l’hanno riconosciuta come propria.
I due, d’intesa con alcuni complici stanziali in Polonia, trascorrevano periodi di alcuni giorni in Italia, nelle varie città prese di mira dal gruppo, razziando il più possibile per poi tornare in Polonia, fino al viaggio successivo.