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Troppi suicidi in Polizia: "Dietro l'uniforme un dramma silenzioso e invisibile"

Un convegno con psicologi ed esperti per "rompere" il muro di silenzio e fermare la mano prima del gesto estremo

Troppi suicidi in Polizia: "Dietro l'uniforme un dramma silenzioso e invisibile"
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Troppi suicidi in polizia: ogni anno circa 60 operatori decidono di farla finita, nel 2019 sono stati 69 e nell’anno in corso si sono già superati  i 30 suicidi, con un trend in continua ascesa. Per questo il Siulp ha organizzato un convegno giovedì 9 luglio con psicologi esperti di disagio tra le professioni maggiormente a rischio.

Troppi suicidi in Polizia, un dramma silenzioso

"E’ un dramma silenzioso che si consuma in un ambiente laddove è sempre difficile parlarne, laddove lo 'sbirro' deve essere forte e rappresentativo del potere per natura e si vergognerebbe di manifestare qualunque forma di disagio che non sempre nasce dall’attività lavorativa ma certamente non è mai calmierato da questa".

Così Paolo Macchi, segretario generale del Siulp, definisce il crescente numero di suicidi all'interno dei corpi di polizia. Suicidi che spesso passano sotto traccia, ignorati, ma che ogni anno sembrano aumentare.

suicidi in polizia paolo macchi

"Fare il Poliziotto o il Carabiniere - sottolinea Macchi che da 25 anni è Ispettore di Polizia - contempla una esposizione inevitabile al rischio, ai frequenti traumi, alla tensione e affida a noi il dovere di infondere sicurezza, di trovare soluzioni per i problemi degli altri con la soppressione dei propri che, qualora manifestati, renderebbero vulnerabile la corazza costituita dalla nostra amata uniforme".

Ma questo continuo nascondere, reprimere, fingere invincibilità, ecco che potrebbe trasformare un problema personale come un lutto, una separazione, una difficoltà economica, in qualcosa di devastante, insormontabile, "che taluni - spiega - decidono di resettare con un colpo in testa".

Un convegno per rompere il silenzio

"E proprio appena prima di arrivare a questo colpo si inserisce il corso/convegno volto ad individuare segnali di allarme in se stessi e nei colleghi che ci affiancano così da spingerci a parlarne, a cercare una soluzione che non sia il “pam!!!” - continua Macchi -  Per aiutare a capire, a tradurre il disagio prima fisico poi emotivo il Siulp ha chiesto aiuto a due esperti psicologi, la D.ssa Stefania Sacchezin ed il Dott. Gabriele Catania che non fanno parte della Polizia ma conoscono molto bene i segnali emanati dalle helping profession, i disturbi da stress post traumatico e insegneranno in un corso online a leggerli, a non temere lo psicologo e ad ammettere che anche lo sbirro possa chiedere aiuto".

Il corso gratuito che partirà alle ore 9.00 di giovedì 9 luglio sarà seguito da centinaia di appartenenti alle forze di Polizia e da militari ma sarà aperto a chiunque ne sia interessato e potrà essere seguito su piattaforma Zoom previa registrazione obbligatoria inviando nome e cognome alla mail formazione@siulpvarese.it dalla quale si riceverà un semplice link per poter accedere alla stanza del convegno.

Il Siulp ringrazia il Questore ed i vertici delle specialità (Polstrada, Polfer, Polfrontiera…) che hanno ufficialmente riconosciuto la partecipazione a questo convegno quale giornata di “aggiornamento professionale” prevista per contratto per la Polizia di Stato.

Interverranno nella mattinata anche il segretario regionale del Siulp Alessandro Stefanì ed il Segretario Nazionale Felice Romano su taluni aspetti contrattuali e tecnici legati alla materia. Sarà un’occasione non comune per confrontarci e poter chiedere lumi e curiosità a un pool di veri esperti e accoglieremmo volentieri anche addetti al soccorso o militari perché il contributo di tutti renderà ancora più interessante l’occasione.

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