Sicurezza

Tre quindicenni accerchiati e aggrediti da un gruppo di ragazzi incappucciati

E’ accaduto sabato sera ancora una volta nel cuore della città.

Tre quindicenni accerchiati e aggrediti da un gruppo di ragazzi incappucciati

Tre ragazzi assaliti dal branco. E’ successo ancora, a distanza di due settimane dall’ultimo episodio. E ancora una volta nel cuore della città.

Tre quindicenni aggrediti e minacciati

Sabato sera, intorno alle 23.40, tre ragazzi sono stati accerchiati, minacciati e strattonati da una dozzina di giovani, tutti incappucciati, nella zona della Piadineria, in corso Italia. Secondo quanto raccontato dalla madre di una delle vittime, i ragazzi sarebbero stati aggrediti per una tentata rapina, durante la quale uno degli aggressori avrebbe anche estratto un coltello. Un ragazzo è stato colpito con un pugno alle costole, mentre un altro a un ginocchio con un martelletto. Inoltre uno è stato spinto contro la vetrina della Piadineria, facendo scattare l’allarme del locale. A quel punto, il branco — colto di sorpresa — si è dileguato rapidamente, fuggendo con quasi nulla in mano. I tre quindicenni, visibilmente scossi e sotto shock, sono poi riusciti a contattare i genitori.

La denuncia della madre di uno dei ragazzi

«Non pensavo che sarei mai arrivata a raccontare anche sui social una cosa come questa, ma lo faccio perché come tutti sono stanca di quanto accade in città – ha scritto la madre –. Mio figlio e i suoi amici sono stati malmenati e minacciati da una dozzina di ragazzi incappucciati. Sono scappati con quasi nulla in mano, solo perché è suonato l’allarme del negozio». La donna ha poi espresso tutta la sua preoccupazione per la sicurezza cittadina, chiedendo interventi più concreti da parte dell’amministrazione e delle forze dell’ordine: «Quanti altri episodi devono capitare affinché si faccia qualcosa di concreto? Non si possono intensificare il controlli? Il centro non è così grande e questi episodi ormai accadono anche di giorno. Si può e si deve fare di più». La madre ha voluto inoltre precisare che non si tratta di un episodio legato alla nazionalità degli aggressori, ma di un problema più ampio di sicurezza e controllo: «Vorrei sottolineare, prima che scoppi la solita caccia allo straniero, che quello che è andato sotto a mio figlio era biondo e italiano».