il grande gesto di altruismo

Tragedia sul Lago Maggiore: l'intervista ai due eroi che hanno salvato 19 persone

"Una tempesta così forte in mezzo al lago non l'avevamo mai vista prima. Nel viaggio di rientro verso casa abbiamo visto quello che sembrava essere uno stormo di uccelli."

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Il ribaltamento di una barca sul lago Maggiore a Lisanza ha causato domenica la morte di 4 persone: a salvarsi sono stati in 19, grazie in particolare all'aiuto di due ragazzi di Parabiago.

Tragedia sul Lago Maggiore: gli eroi che hanno salvato 19 persone

Un'amicizia scaturita dalla passione per le barche. Passione che domenica pomeriggio si è tradotta in una serie di gesti eroici serviti a portare in salvo ben 19 persone rimaste vittime del nubifragio verificatosi nelle acque del Lago Maggiore all'altezza di Lisanza, nel Comune di Sesto Calende. Una vera e propria sciagura nella quale hanno perso la vita quattro persone e di fronte alla quale l'intervento di Matteo Della Vedova e Samuel Panetti, entrambi 30enni di Parabiago, accompagnati dall'amico Alessandro Crespi coetaneo di Busto Arsizio, si è rivelato provvidenziale.

Il racconto del salvataggio

Così Samuel Panetti ha raccontato gli istanti del salvataggio:

"Una tempesta così forte in mezzo al lago non l'avevamo mai vista prima. Nel viaggio di rientro verso casa abbiamo visto quello che sembrava essere uno stormo di uccelli. Erano purtroppo persone che urlavano, si sbracciavano. Che chiedevano aiuto. Erano persone a cui la barca era affondata. Pezzi di legno e sedie galleggiavano nel lago in tempesta. Abbiamo lanciato salvagenti, parabordi e tirato su le prime persone che di lì a poco sarebbero affogate. Le abbiamo tirate su di peso, portate sulla barca e abbiamo proseguito nell'opera di salvataggio".

La testimonianza di Matteo

A fare eco a questo parole anche la testimonianza di Matteo:

"Sono state le nostre compagne ad allertare la macchina dei soccorsi. Il nostro amico Alessandro insieme a Lorenzo, che stavano trascorrendo con noi il pomeriggio, hanno portato a riva col proprio mezzo le ultime persone. L'esperienza e il sangue freddo sono stati dalla nostra parte".

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