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Tradate, benvenuto al Sottotenente Medda e (nuovo) ultimatum per la caserma

Ha preso ufficialmente incarico il successore di De Iannello. Nuovo capitolo per una Tenenza che da anni attende una nuova sede. Il sindaco: "Basta prendere in giro i tradatesi, la Regione intervenga"

Tradate, benvenuto al Sottotenente Medda e (nuovo) ultimatum per la caserma
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Presentato ufficialmente questa mattina il nuovo vertice della Tenenza dei Carabinieri di Tradate, il Sottotenente Francesco Medda. Durante l'incontro, il sindaco Giuseppe Bascialla non ha però nascosto la sua insofferenza per lo stallo che da anni blocca i progetti per la nuova casa dell'Arma cittadina.

Tradate saluta il nuovo tenente

Come già era stato anticipato dopo il pensionamento del Tenente Sebastiano De Iannello, è il 33enne Francesco Medda il nuovo vertice dell'Arma dei Carabinieri di Tradate. Sardo di origini cagliaritane, Medda arriva a Tradate dopo due anni di formazione col Corso Ufficiali e dopo una lunga, nonostante l'età, esperienza in diverse stazioni e comandi del nuorese.

Un incarico che il militare ha accolto con un forte entusiasmo dopo la proposta avanzata ad agosto dal Comando Generale, volenteroso di portar qui l'esperienza maturata nel Nuorese, un territorio certo non semplice.

Al suo fianco questa mattina, nell'incontro con l'Amministrazione Comunale e nella conferenza stampa successiva, il Colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Varese Gianluca Piasentin e il Maggiore della Compagnia di Saronno Fortunato Suriano.

Candiani: "Cambio di paradigma"

Presenti all'incontro oltre al sindaco Giuseppe Bascialla, il Presidente del Consiglio Claudio Ceriani e il senatore Stefano Candiani. Proprio quest'ultimo nell'arrivo di Medda vede "un cambio di paradigma. De Iannello (pensionato a fine agosto col grado di Capitano, ndr), che qui ha lavorato per tanti anni con importanti risultati, aveva preso per primo la guida della Tenenza a fine carriera, Medda all'inizio. C'è grande voglia di collaborare con le istituzioni e le forze di polizia locali, ed è estremamente positivo, noi abbiamo chiesto di non trascurare nulla, nemmeno le piccole cose che poi sono quelle che in una città come Tradate possono portare disagi importanti per i cittadini".

Nuova caserma? Bascialla: "Basta prendere in giro i tradatesi"

A un nuovo inizio rappresentato dall'arrivo di un giovane Sottotenente, si affianca lo stallo rappresentato dalla vicenda della nuova caserma dei carabinieri. Come già detto senza troppi mezzi termini dai vertici dell'Arma alcuni mesi fa infatti, senza una sede adeguata sarà difficile veder arrivare gli uomini (e le donne) necessari a tornare ai vecchi livelli di organico. Una decina circa.

E qui lo stallo è sempre lo stesso, da anni: la partita a tre fra l'Amministrazione e le due Asst (Valle Olona e Sette Laghi) per il passaggio di proprietà dell'ex CPS di Piazza Salvo d'Acquisto. Una partita che periodicamente sembra vicina allo sblocco tra promesse, annunci e ultimatum senza che poi si vedano concreti passi in avanti. Un tema che ha tenuto banco anche questa mattina, al quale il sindaco Giuseppe Bascialla non si è sottratto lasciando anche da parte la "normale" diplomazia:

"Da medico, vedo benissimo che quell'edificio sta venendo progressivamente abbandonato dalla struttura sanitaria senza che però lo vogliano cedere. L'unica a questo punto che può essere decisiva è la Regione ma finchè non ci metterà davvero la faccia con un impegno chiaro i tradatesi saranno sempre presi in giro. Da parte nostra, e dell'Arma, la consapevolezza c'è. E' da quella della Regione che dobbiamo constatare manca".

Il succo del discorso è sempre lo stesso: basta perdere tempo. "Lo stallo sul futuro della caserma deve essere superato - ha dichiarato anche Candiani - Sarò al fianco del sindaco per tutti i passi necessari a farlo. Entro fine anno si deve sapere se si potrà usare l'ex CPS o se dovremo guardare altrove, anche se questa seconda opzione dovesse comportare costi maggiori. Una sede non all'altezza rende più difficile il lavoro dei nostri carabinieri. Una sede disagiata significa che chi ci lavora quando può chiede di essere trasferito altrove, e questo impedisce che si crei quel legame stabile col territorio che è invece un punto di forza di chi deve garantirne la sicurezza".

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