Sulla gru peer salvare un 18enne: encomio al carabiniere Mininni

Il carabiniere della Tenenza di Tradate Antonio Mininni ha ricevuto l'encomio semplice per il salvataggio di un ragazzo di 18 anni che l'anno scorso era salito su una gru minacciando di gettarsi nel vuoto.

Encomio a Mininni: "Altissimo senso del dovere, spiccata iniziativa e ferma determinazione"

"Altissimo senso del dovere, spiccata iniziativa e ferma determinazione": sono queste le qualità che sono valse giovedì la consegna dell’encomio semplice al carabiniere Antonio Mininni.

L’occasione è stata la cerimonia per i 211 anni dalla fondazione dell’Arma, celebrata nella caserma del Comando Provinciale di Varese, durante la quale il colonnello Marco Gagliardo, vertice provinciale dei carabinieri, ha ripercorso azioni e numeri del 2024 che raccontano la presenza costante sul territorio e il lavoro dei militari della Benemerita: 29mila reati registrati, 3900 persone denunciate e 340 arrestate, che si affiancano alle continue e numerose iniziative sul territorio per la prevenzione, come gli incontri antitruffa per gli anziani o le tante iniziative rivolte ai giovani per la promozione di una cultura della legalità.

L'encomio al carabiniere tradatese

Un 2024 di lavoro fatto di indagini, operazioni, e contrasto al crimine, e anche di gesti eroici valsi gli undici encomi consegnati giovedì. E, tra questi, uno è quello che porta il nome di Mininni, carabiniere in servizio dal 2020 alla Tenenza di piazza Salvo d’Acquisto. Il fatto era avvenuto il 17 luglio dello scorso anno, in via Roma a Castronno.

Il racconto del carabiniere

E’ notte, tra sabato e domenica, quando alla centrale operativa arriva una richiesta di intervento che invia ambulanze, Vigili del Fuoco e Carabinieri in un cantiere di via Roma dove un giovane, un 18enne, aveva iniziato a salire su una gru e minacciava di buttarsi di sotto.

"Fummo tra i primi ad arrivare - ricorda Mininni - Eravamo sotto la gru, cercavamo di parlare al ragazzo per convincerlo a scendere, ma lui non ci ascoltava. Continuava a salire e a minacciare di saltare".

Il militare a quel punto decide di arrampicarsi anche lui sulla gru e raggiungere il ragazzo.

"Se volevamo salvarlo qualcuno doveva salire"

"A mente fredda è stata una decisione rischiosa, ma è stata quella giusta - racconta il militare - Eravamo lì sotto, lui non ci ascoltava. Da lì non potevamo fare nulla, se non aspettare di vederlo cadere. Ho pensato che se volevamo evitarlo, qualcuno doveva salire. Così l’ho fatto".

Mininni quella sera ha rapidamente raggiunto il giovane, lo ha convinto a fermarsi e a parlare con lui. Ha fatto quello di cui aveva bisogno il ragazzo: ascoltarlo. Anche lassù a decine di metri d’altezza. Fino a calmarlo, a fargli comprendere che stava compiendo una sciocchezza e a convincerlo a farsi imbragare e calare a terra dai Vigili del Fuoco, arrivati nel frattempo per mettere in salvo tutti e due.

"Un grande onore"

"Ricevere questo encomio è stato un grande onore e un grande orgoglio", aggiunge Mininni.

Era dal 2016 che in Tenenza non si festeggiava un encomio. Quell’anno fu tutto il personale della caserma tradatese ad esserne insignito per aver risolto nel giro di 48 ore (due anni prima) il «caso» dell’omicidio dei coniugi venegonesi Martino Ferro e Graziella Campello, uccisi dal vicino di casa Alessandro Lorena.

Tornando all’ultimo encomio, oltre a una soddisfazione per Mininni è anche un saluto dopo sei anni di servizio a Tradate:

"A fine giugno inizierò un nuovo incarico in Toscana, ad Arezzo - conclude - A Tradate ho svolto il mio primo incarico e ho imparato moltissimo grazie a tutti i colleghi. Questo encomio è il coronamento di questa bella e importante esperienza".