Spreco alimentare: a Venegono i negozi che donano cibo pagano meno tasse
Alcuni negozi del centro già donavano le eccedenze. Il Comune ha deciso di sostenere l'inziativa e promuoverla con sgravi sulla Tari.
Contro lo spreco alimentare, il Comune di Venegono Inferiore ha attivato degli sgravi fiscali sulla Tari per i negozi che donano le eccedenze alla Caritas e ad altre associazioni benefiche.
Spreco alimentare, un “non affare” da 11 miliardi
Ogni anno, 3 miliardi di euro di prodotti alimentari invenduti finiscono nei cassonetti. I dati elaborati dall’Università di Bologna e da Last Minute Market rendono bene l’idea di quanto oggi lo spreco alimentare sia un problema etico ed economico. Anche perchè questi tre miliardi di euro riguardano solo il 21% del totale, oltre 11 miliardi di euro, in cui a farla da padrone è ancora il cibo gettato nelle case. Una quantità complessiva pari a quasi un punto del Pil nazionale.
Sgravi e beneficienza
Grazie agli spazi permessi dalla legge contro lo spreco alimentare, promossa nel 2016 dall’onorevole fagnanese Maria Chiara Gadda, il Comune di Venegono ha quindi deciso di ridurre il fenomeno unendo beneficienza e sgravi fiscali per i commercianti. La modifica al regolamento Tari necessaria all’iniziativa è stata approvata all’unanimità nel consiglio comunale di dicembre, in occasione dell’approvazione del Bilancio di Previsione.
Come funziona
I prodotti alimentari invenduti e gettati dai negozianti vengono normalmente smaltiti, e pesano sui conteggi complessivi della Tari pagata da cittadini e attività commerciali e produttive . Il nuovo testo prevede di considerare le eccedenze donate tra i “rifiuti speciali”, per i quali sono previsti dei bonus: quindi se già l’utenza ha una quota di rifiuti speciali avviati autonomamente al riciclo, la quantità donata contribuisce ad alzarne la percentuale che, se superiore al 50% del totale dei rifiuti prodotti porta a uno sconto del 45% della parte variabile della tariffa. Se, invece, il negozio non ha altri rifiuti speciali avviati al riciclo, lo sconto sarà pari alla percentuale di cibo donato rispetto alla quantità totale di rifiuti prodotti.
Un esempio pratico:
un negoziante che produce una tonnellata di rifiuti e dona 500 chili di prodotti alimentari in eccedenza vedrà una riduzione della parte variabile della Tari del 50%.
Sarà l’associazione a certificare la quantità di prodotti donati, e consegnando la documentazione entro il 30 aprile si potrà accedere allo sgravio. Per informazioni su come aderire, si invita a contattare l’Ufficio Tributi del Comune.
Iniziativa nata dal territorio
Venegono Inferiore non è il primo Comune a prevedere sgravi contro lo spreco alimentare, preceduto da Varese e Castellanza. “Quest’iniziativa è nata prima di tutto da un’esigenza del territorio – tiene a precisare il sindaco Mattia Premazzi – C’erano un paio di negozi del centro che da tempo donavano le eccedenze alimentari alla Caritas o ad altre associazioni. Ci è sembrato giusto e positivo agevolare queste ed altre realtà che potrebbero aderire. La speranza è che questa iniziativa si diffonda e che sempre più negozi decidano di aderire: in questo modo oltre a ridurre il volume totale di rifiuti, che determina la Tari pagata da tutti i cittadini, si fa del bene. E si risparmia”.
LEGGI ANCHE: Spreco Zero, sostenibilità e lotta agli sprechi nelle esperienze dei Comuni italiani