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Sparatoria e omicidio per il controllo dello spaccio a Pianbosco: condannato a 15 anni

Nel 2018 uno scontro per il controllo dello spaccio si concluse con la morte di un 21enne, poi caricato e abbandonato a Locate Varesino.

Sparatoria e omicidio per il controllo dello spaccio a Pianbosco: condannato a 15 anni
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Era il marzo 2018 quando un passante trovò in un sentiero dei boschi di Locate Varesino il corpo senza vita di Noureddine Elazyz. Come emerse dalle indagini, il cadavere arrivò lì dopo la morte avvenuta invece nella zona di Pianbosco durante uno scontro tra bande per il controllo dello spaccio. Nei giorni scorsi è arrivata la condanna in primo grado per l'uomo che premette il grilletto.

Ucciso per il controllo dello spaccio

Un mercato da oltre 10mila euro al giorno, da conquistare e mantenere con tutti i mezzi. Anche l'omicidio. E' quanto era emerso a novembre del 2018, spiegato durante la conferenza stampa dei Carabinieri alla chiusura delle indagini sull'omicidio di Noureddine Elazyz. Tre persone erano già state arrestate in quell'aprile, a novembre arrivarono altre sette ordinanze di custodia cautelare. Una guerra continua, divenuta "evidente" col ritrovamento del cadavere del 25enne ma fatta anche di risse, intimidazioni e quant'altro. Un mese prima dell'omicidio, infatti, uno degli uomini coinvolti nelle due bande era stato sequestrato, legato a una pianta e lasciato lì per giorni al freddo, senza cibo e senza acqua dopoo averlo sorpreso a cercare la droga nascosta sottoterra. Un "avvertimento" che quella piazza di spaccio era d'altri, prima dello scontro a fuoco che lasciò sul campo, senza vita, Elazyz.

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La sentenza

Un anno fa i primi patteggiamenti, sette, per rissa e spaccio. In totale 27 anni di carcere. Ora la "seconda parte", quella per i reati più gravi. Dei sei a processo (uno dovrà esser giudicato dal tribunale di Como per competenza territoriale), solo una era accusata di omicidio: Eddine Salah Bouguettaoui, del '97. Secondo le ricostruzioni, fu sua la mano che impugnava la pistola quel 16 marzo 2018.

Dopo lo sparo e la morte di Elezyz, Bouguettaoui con l'aiuto di Adil Beddal, Khalid Bouguettaoui e Fabrizio Mazzaggio aveva caricato il cadavere per portarlo a Locate e abbandonarlo lì, lontano dal luogo della morte. Lontano da un mercato troppo redditizio  per essere "disturbato" dalle sicure indagini dei carabinieri.

Le ultime condanne, emesse ieri dal Gup del Tribunale di Varese Anna Giorgetti, sono di 15 anni per Bouguettaoui, un anno e dieci mesi per Mazzaggio e Khalid Bouguettaoui per occultamento di cadavere (assolti invece dalle accuse di rissa e sequestro di persona) mentre Beddai, accusato anche di detenzione illegale di armi e istigazione a delinquere (avrebbe incitato i suoi "soci" a fare fuoco durante la rissa tra le due bande) ha patteggiato una pena a due anni.

 

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