Scoperta piantagione di marijuana a Carnago
Arrestato 34enne del posto che davanti all’evidenza ha dichiarato di ritenersi un ricercatore.
Scoperta piantagione di marijuana a Carnago: in manette il responsabile per produzione, estrazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Scoperta piantagione di marijuana a Carnago
Giovedì 22 agosto i Carabinieri di Carnago hanno perquisito l’abitazione di un giovane di 34 anni che da tempo tenevano sotto controllo per movimenti ambigui nell’abitazione. Avviata l’attività info-investigativa, i militari hanno potuto ipotizzare in quali locali potesse avvenire l’attività illecita. Alle prime ore del mattino di giovedì quindi gli operanti si sono introdotti in casa del 34enne. iN un primo momento l’abitazione sembrava normale ma, ispezionandola a fondo, i Carabinieri hanno potuto accertare la validità dei loro sospetti. Il giovane infatti ha cerato di dissuaderli consegnando loro qualche grammo di hashish assumendosi la responsabilità del possesso. Ma questo non ha fermato i militari nel continuare la ricerca. Hanno deciso quindi di estendere l’ispezione anche ai locali che apparentemente sembravano estranei alla presunta attività illecita. Dopo aver ottenuto dal giovane tue le chiavi dell’appartamento hanno verificato se ce ne fossero alcune che aprivano porte accessibili dalla corte e, nonostante la ferma negazione da parte del 34enne sul fatto che ve ne fossero, una delle porte si è aperta proprio con una di quelle chiavi. Davanti ai presenti si è materializzata una vera e propria piantagione di marijuana con più di 20 arbusti dell’altezza di circa due metri in serre costituite da teli montati su intelaiature e riscaldate da lampade viola. C’erano persino ventilatori e pannelli in metallo per orientare il calore e la luce artificiale. Dopo gli accertamenti le piante sono state spiantate e sequestrate insieme all’intera apparecchiatura e a due sacchi contenenti foglie già essiccate e pronte alla vendita. Il 34enne davanti all’evidenza ha dichiarato di ritenersi un ricercatore. Trasportato tutto in un luogo idoneo e sicuro per la conservazione ai fini probatori, l’uomo è stato dichiarato in arresto e sottoposto ai domiciliari, a disposizione della Procura di Varese.
Il laboratorio
Il laboratorio era formato da cinque box completi di sistema di riscaldamento, illuminazione temporizzata per ricreare il ciclo giorno-notte, ventilazione e aspirazione forzata che espelleva l’aria verso l’esterno precedentemente filtrata con filtri a carboni attivi. Tra gli strumenti da lavoro c’era anche un attrezzo utilizzato per l’estrazione dell’olio dal quale si ottiene l’hashish. Ovviamente non mancavano bilancini e materiale per il confezionamento.