Timore lockdown

Ricominciano le code ai supermercati. Coldiretti: "I rifornimenti sono garantiti"

Coldiretti Varese rassicura: "Approvvigionamenti in negozi e supermercati sempre garantiti, evitate code e assembramenti"

Ricominciano le code ai supermercati. Coldiretti: "I rifornimenti sono garantiti"
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In serata il nuovo Dpcm e l'inizio di quello che qualcuno definisce un "lockdown light" in Regione Lombardia. Ma da alcuni giorni sono tornate le segnalazioni di "assalti" ai supermercati per iniziare a fare scorte nel timore della chiusura.

Code ai supermercati, Coldiretti rassicura sui rifornimenti

Alla vigilia della nuova stretta, Coldiretti Varese rassicura che, come già la scorsa primavera, "le imprese agricole continueranno in ogni caso a lavorare e sono pronte a garantire i rifornimenti alimentari a tutti i canali di distributivi, nonostante il grave impatto economico che la seconda ondata sta già avendo sull’intera filiera colpita, ad esempio, dalle limitazioni ai locali di ristorazione". L’appello, quindi, è a "non fare code a negozi e supermercati", come già si è visto in primavera e come purtroppo sta già accadendo in molte zone d’Italia in questa nuova fase dell’emergenza: lo conferma un monitoraggio Coldiretti dopo l’impennata dei casi di contagio che potrebbe portare a misure più restrittive. Ad essere maggiormente richiesti sono prodotti di base della dieta alimentare come frutta e verdura ma anche pasta, riso, uova, farina, zucchero, salumi, formaggi e vino da mettere in dispensa per fare scorte.

"Evitate inutili code e assembramenti"

"L’approvvigionamento alimentare è assicurato, occorre evitare inutili file che favoriscono gli assembramenti ed aumentano il rischio della diffusione del contagio ma anche mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e i lavoratori coinvolti. I rifornimenti alimentari sono garantiti nei mercati e nei supermercati. Una corsa agli acquisti che non è giustificata - prosegue il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori - grazie al lavoro su tutto il territorio nazionale di 740mila aziende agricole e stalle, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione con 230mila punti vendita tra negozi, supermercati e mercati di Campagna Amica. E sono oltre tre milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione".

L'appello a  distributori e venditori

Con l’attuale emergenza, l’invito di Coldiretti alla distribuzione commerciale ed ai consumatori è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18 della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento.

Un drastico crollo dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari con alcuni settori, come quello vitivinicolo, in cui la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

"A spingere gli acquisti è sicuramente il clima di incertezza riguardo la diffusione del contagio che preme a fare provviste più abbondanti ma anche la tendenza a consumare cibi ricchi di fibre e vitamine che aiutano il corpo umano a rafforzare le difese immunitarie, come consigliato da molti medici e ricercatori - aggiunge Fiori - Dal primo giorno dell’emergenza non ci siamo mai fermati e siamo rimasti il più possibile vicino ai cittadini. Aggiungo che nei Mercati Campagna Amica, al primo posto c’è la sicurezza, si può fare la spesa nel pieno rispetto dei protocolli anti contagio, con obbligo per tutti, consumatori e operatori, di dotarsi dei dispositivi di protezione".

In questo momento di grande incertezza acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, all’ambiente e al paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale in un momento di difficoltà. Esattamente come accade negli AgriMercati in provincia di Varese.

"Siamo di fronte a uno scenario totalmente nuovo – conclude Fiori – mentre l’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza delle imprese con situazioni molto diversificate che nella guerra al virus vanno dall’adozione di nuove misure di sicurezza alla difesa dei posti di lavoro e delle attività: ognuno di noi però può fare la sua parte scegliendo il #MangiaItaliano".

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