Recinzioni divelte al parchetto di via Da Vinci a Saronno, la Lega: "Strategia della tensione"
Recinzioni divelte e alti "fatti strani" dopo la chiusura dell'area secondo il Carroccio fanno parte di un "preciso disegno per destabilizzare le istituzioni democraticamente elette"

A poco più di una settimana dall'ordinanza che ha di fatto chiuso le aree pubbliche del parchetto di via Da Vinci di Saronno per impedire assembramenti e in risposta alle segnalazioni dei disagi che da anni lamentano i residenti, la Lega parla di "strategia della tensione" per "destabilizzare le istituzioni".
Parchetto di via Da Vinci chiuso per disturbo della quiete
Niente skate park, niente campetto da basket (appena sistemato dai ragazzi del Telos), niente passeggiate nell'area verde di via Da Vinci. Così aveva stabilito l'ordinanza del Comune firmata a inizio mese, motivata prima con l'emergenza Covid e la necessità di vietare assembramenti e poi con la volontà di porre un freno ai disagi che da anni i residenti lamentano specialmente nelle ore notturne. Una chiusura "fino a fine lavori di riqualificazione" che non si sa nemmeno quando dovrebbero iniziare. E una chiusura che, nei fatti come fatto notare dal consigliere Francesco Banfi, è avvenuta solo parzialmente. La Lega, in un comunicato a firma del segretario Claudio Sala, difende il provvedimento:
"Dopo aver risolto problematiche di degrado e insicurezza in altre zone, è ora la volta del quartiere Matteotti e più precisamente Via Leonardo da Vinci, dove persiste da decenni un problema che le passate amministrazioni non hanno mai affrontato e che i residenti hanno giustamente a cuore. L'amministrazione Fagioli ha intenzione di ricondurre alla normalità anche quest'area e pochi giorni fa il sindaco, per porre un freno al disturbo della quiete pubblica in zona Via Leonardo da Vinci, ha emesso un'ordinanza con l’intento di migliorare la situazione".
Il parchetto come gli anni di piombo: "strategia della tensione"
Dopo l'ordinanza non sono mancati alcuni atti vandalici, come il danneggiamento delle recinzioni poste nel parchetto a ridosso di un'area cantiere. Episodi che, riconosce Sala, "non sembrano riconducibili alla movida, ma ci sembra siano volti ad inquietare i residenti, a spaventarli, a mostrare un'allarmante situazione di degrado che improvvisamente esplode a poche settimane dalle elezioni amministrative". Insomma, non casi isolati ma un piano studiato, tanto che il vertice del Carroccio arriva a parlare di "preciso disegno, una strategia della tensione (che fu quella tra gli anni '60 e '70 delle bombe a piazza Fontana e sui treni messe dalle frange eversive neofasciste, ndr) deliberatamente attuata per destabilizzare le istituzioni democraticamente elette e per influenzare l'opinione pubblica a poche settimane dal voto". "Invitiamo - conclude Sala - i cittadini residenti a mantenere la calma, avere fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine che sicuramente sapranno prendere le giuste contromisure per contrastare questi fenomeni violenti".