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Reattore nucleare di Ispra, la Regione approva il piano di decommissioning

Ci vorranno 14 anni.

Reattore nucleare di Ispra, la Regione approva il piano di decommissioning
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha espresso parere positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di disattivazione del complesso INE (Impianto Nucleare Essor) nel Comune di Ispra (Va).

Già spento, l'impianto nucleare di Ispra verso il decommissioning

“Sarà smantellato definitivamente l’impianto nucleare presente a Ispra – ha affermato l’assessore Cattaneo – il cui reattore era spento da tempo. Sarà fatto con le garanzie di massima sicurezza. Regione Lombardia ha infatti subordinato il proprio parere positivo a questa attività di smantellamento al fatto che le fasi di decontaminazione, di smantellamento e di gestione dei rifiuti radioattivi avvengano nel rispetto dei più rigorosi criteri di sicurezza e di tutela”.

“Abbiamo inoltre inserito la richiesta al Ministero che gli enti territoriali possano fare tutti i controlli necessari, rispetto alle fasi di dismissione dell’impianto, pur essendo il JRC (Joint Research Centre) di Ispra un’area extra territoriale, dipendente dalla Commissione Europea” ha concluso.

Il progetto

Il reattore nucleare Essor risulta attualmente in fase di ‘arresto di lunga durata’, ovvero in fermo prolungato in cui viene mantenuto spento in condizioni di sicurezza, sotto monitoraggio continuo. Il progetto consiste nel ‘decommissioning’ del Complesso INE nel quale è localizzato il reattore nucleare, internamente al Centro di ricerca JRC di Ispra.

I Comuni interessati dal progetto sono Ispra e Cadrezzate con Osmate.

Il cronoprogramma dei lavori

Sono previste attività volte a finalizzare la restituzione del sito allo stato di ‘green field’ cioè privo di vincoli di natura radiologica e ambientale, in base ad un cronoprogramma sviluppato in circa 11 anni per la disattivazione del reattore nucleare e di ulteriori 3 anni, per le demolizioni civili ed il ripristino definitivo dell’area.

Saranno pertanto completamente smantellati il reattore e i relativi sistemi e, per quanto attiene alle strutture civili, le operazioni di disattivazione pianificate includeranno lavori di demolizione limitatamente ad alcune parti strutturali attivate, come quelle in calcestruzzo che circondano il reattore, nonché le attività necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati. Al termine delle attività, i rifiuti non rilasciabili saranno quindi stoccati in sicurezza in aree temporanee predisposte allo scopo (Interim Storage Facility), in attesa di poter essere trasferiti al Deposito Nazionale, quando attivo.

Nell’ambito del progetto di smantellamento dell’impianto, Regione Lombardia ha posto un accento particolare sulle misure relative alle fasi di decontaminazione, smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi prodotti, al fine di minimizzare i livelli di esposizione complessivi ed al pieno raggiungimento degli obiettivi di radioprotezione prefissati. Inoltre, in relazione alle attività di verifica e di controllo rispetto alle diverse fasi del progetto di disattivazione dell’impianto, si è raccomandato al Ministero (Autorità Competente) di definire specifici protocolli che garantiscano lo svolgimento tempestivo di tali attività con la partecipazione di Regione stessa, ARPA e degli Enti Locali interessati.

Il parere verrà ora inviato al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) ai fini dell’emanazione della pronuncia di compatibilità ambientale.

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